sabato 1 novembre 2008

Out... ancora sull'incompiuto siciliano

C'è chi ha fatto dell'incompiuto siciliano una forma d'arte. Effettivamente il silenzio quasi funerario di questo video, l'atmosfera da film muto e in bianco e nero dimostrano come le idee possano trasformare la realtà, addobbandola di un contenuto quasi metafisico e oserei dire, nel caso delle incompiute siciliane , quasi urticante, un malessere che va ben oltre la semplice indignazione. Potenza delle idee!
Eccolo da Youtube: "Out"

La realtà però è molto cruda: la città di Giarre nel ventesimo secolo, ha sprecato la più grande occasione della sua storia per fare un salto di qualità, per diventare un grande centro dell'area Jonico-etnea (un centro grosso lo è già).
Ora non è troppo tardi, non è mai troppo tardi. L'unica cosa che mi chiedo è questa: c'è chi ha la capacità e la volontà per assumere il ruolo di guida del cambiamento? I cittadini giarresi hanno la maturità e la libertà per scegliere di seguire un progetto di bene cittadino senza divenire servi di questo o quel principe indigeno o straniero?
Io sono ottimista e quindi continuo a innaffiare, concimare e coltivare la pianticella della speranza. In fondo questo occorre. Vediamo se cresce...

Spero di fare cosa gradita a Claudia D'Aita e ai suoi amici pubblicando uno dei link che mi ha mandato, in cui è contenuto il manifesto del "Incompiuto Siciliano"
Saluti a tutti
Isidoro

5 commenti:

Anonimo ha detto...

per te giarese, ho trovato il ruo squizzito comento e nn riesco da entrare su il mio blos...si,si, devo per questo emtrare con mozilla qui sembra fare il broncio. Ma volevo dirti que queste parole tue mo hanno toccata, si è cosi. Pecato che della vita di voi altri giarese sono un po lontana, anche si posso capire tante cose, a Giarre come tante altre posti siciliani si incontrano un po stessi problemi. Ma tutto cambiera, deva cambiare e possiamo sognare delle "lendemains qui chantent" Je vous souhaite une bonne soirée. Elle

Francesca A A:una giarrese ha detto...

"tutto cambierà", dici, cara Elle, ed io lo spero. Amo il mio paese e vorrei il meglio possibile. Ad esempio non vorrei più vedere opere incompiute.
Ti ringrazio del commento e della comprensione. Ti sentiamo vicina e questa è per noi una ricchezza.
Je vous souhaite une bonne soirée

ripostoalcouscousfest2008 ha detto...

Non vorrei sembrare quella pronta a sparare un dictat, ma
ti chiedi chi ha la capacità e la volonta di assumere il ruolo di guida nel cambiamento,
ed io credo che gli abitanti di un posto/luogo hanno sempre la capacità di renderlo migliore, e sono anche gli unici a poterlo fare.
Il progetto un Parco archeologico per l'Incompiuto siciliano vuole offrire la possibilità per prendere le distanze da un progetto di società, del passato recente, a cui i giarresi non si sentono appartenenti. E' il modo per girare la ruota, per ritornare in gioco, un'occasione per ricominciare a vivere la res publica come si dovrebbe...da protagonisti.
Oggi risulterò un po' romantica, ma vengo dal vostro comune, sono andata lì con due ragazze laureande in architettura a Ferrara, che per tesi di laurea, e nella materia Progettazione, si occuperanno del Parco a Giarre, il Parco Archeologico del tanto discusso Incompiuto siciliano.
Claudia D'Aita

Francesca A A:una giarrese ha detto...

Prendere le ditanze da quelle incompiute e da quei non-progetti, direi io, di società, si, questo si, e con forza! Se è un modo per "elaborare" l'esperienza delle incompiute, superarla e non ripeterla più, benissimo così!
Grazie anche qui del tuo commento, e dell'impegno,
Nancy

Isidoro ha detto...

@Claudia: Anche io mi complimento con te per l'impegno e i risultati. Sono anche contento dell'attenzione che ci hai dedicato con i tuoi commenti.
E' vero che lavorare per la comunità è un compito di tutti. Io non so se è stata la cosa giusta da fare dar vita a questo blog, ma la nostra iniziativa é solo un piccolo tentativo di far girare la ruota, di rendere coloro che hanno buona volontà protagonisti. Fino ad ora ci siamo riusciti poco, ma personalmente non dispero.
D'altra parte é una cosa buona vedere donne impegnate per la comunità. Non starò qui a snocciolare i soliti luoghi comuni: ci sono donne e donne e lo vediamo tutti i giorni, anche in politica. Eppure l'altra sera vedendo la Montalcini in televisione da Fazio, mi sono entusiasmato: se tutte le energie, la curiosità, la forza dei cervelli femminili cominciasse a lavorare in favore della comunità, potremmo dire di essere vicini a una svolta epocale. Tu dici che è compito di tutti, io non ti do affatto torto. Però mi pare di vedere una grande insoddisfazione e paura del futuro in giro. Le persone sono disilluse perché troppe volte ingannate, da tanti miti e da tante ideologie. Troppi bei discorsi e pochi fatti, troppe ca@@ate spacciate per idee. Eppure io penso che tutti hanno una grandissima voglia di ricominciare a sperare, ad essere altruisti e generosi. Tutti hanno voglia di confessare i loro peccati, di ottenerne il perdono e di cominciare una nuova vita.
Per far questo però c'è bisogno che qualcuno si metta in prima fila e assuma la leadership del cambiamento e c'è bisogno di una nuova classe dirigente, più giovane e di diversa mentalità, che assuma su di sé la responsabilità del cambiamento.
Ci riusciremo, Claudia? Si innescherà questo processo? O lasceremo che tale humus (dalle grandi potenzialità) diventi terreno di caccia di qualche leghista meridionale prossimo venturo, epigono e perfezionatore della classe dirigente che ha portato la nostra isola e quindi anche i nostri paesi sull'orlo dell'abisso.
Infine, fai bene ad essere romantica :-)
Ciao
Isidoro