domenica 28 settembre 2008

Stazione di Giarre Riposto - Vita da pendolari

Sono uno dei tanti pendolari che ogni mattina si reca a Catania con quel bellissimo mezzo di trasporto che è il treno. Ultimamente la stampa ha dato risalto a dei problemi che ci sono stati che hanno causato una clamorosa protesta con invasione temporanea dei binari alla stazione di Giarre Riposto; ma non è la cronaca che mi interessa, non voglio e non posso fare un articolo di stampa su un blog. Tuttavia penso che sia lecito raccontare qualcosa di questa mia esperienza.
Innanzitutto i vantaggi. Mi reco a Catania in treno perchè ho tanti vantaggi a farlo. Intanto costa poco, almeno rispetto alle autovetture private e un po' di meno rispetto al pullman. Certo mi potrei organizzare con qualcuno per condividere le spese di trasporto in automobile e quelle autostradali, ma il treno mi consente una maggiore autonomia. Quando ti devi cercare dei compagni di viaggio devi sceglierli bene... qualcuno può avere dei problemi e fare arrivare in ritardo la comitiva. Puoi avere un imprevisto sul lavoro ed essere costretto a fermarti a fare straordinario il pomeriggio. Insomma il treno può consentirti di non avere problemi di questo tipo (almeno fino a quando tutto funziona bene). I tempi di percorrenza: in venticinque minuti da Giarre a Catania (quando va bene naturalmente). Ovviamente devo uscire da casa e raggiungere la Stazione, ma non credo che questo influisca molto. Spesso la strada la faccio in bici, ma è una mia scelta. E poi un quarto d'ora a piedi da Catania al mio luogo di lavoro, ma cercare e trovare un parcheggio spesso fa perdere ancora più tempo.
Oltre ai vantaggi personali ne esistono di collettivi. Il treno fa comunità: si creano delle relazioni umane, si stringono amicizie. Ogni tanto nascono degli amori. Le quattro chiacchiere che si fanno la mattina ci consentono di scambiarci opinioni, di confrontarci, di dialogare. Insomma, non penso che sia cosa da poco in un momento storico in cui la tendenza è a disgregarsi o peggio ancora ad atomizzarsi. Badate bene che sto parlando di un treno meridionale e siciliano perchè ho fatto il pendolare in Lombardia e là c'erano certi musi che non vi dico... qua però è così. Il treno inquina poco. Certo potrete dire che per farlo camminare si produce una discreta quantità di gas serra, ma credo che le moltissime macchine in moto da Giarre e Riposto a Catania e ritorno ogni mattina sarebbero assai peggio. Il treno riduce considerevolmente il traffico urbano. Ci sarebbero un mucchio di macchine in più in entrata a Catania se noi pendolari non avessimo eletto questo mezzo di trasporto, qualche incidente in più ogni anno sull'autostrada e un sensibile incremento dei problemi di parcheggio.
Veniamo ai guai. Primo e più antico la mancanza di pulizia. Ho sempre pensato che solo gli individui dotati di un sistema immunitario molto forte possono permettersi di viaggiare sui treni che fanno la spola tra Messina e Catania e/o Siracusa. Ci sono stati periodi in cui veramente faceva ribrezzo appoggiare le chiappe e la schiena sui sedili sudici. Ora va un pochino meglio ma non si può dire proprio che i vagoni odorino di pulito. Certo oltre a questo capita spesso che su dei vagoni o sull'intero treno non funzioni l'impianto dell'aria condizionata o del riscaldamento. Lo so che bisogna sopportare stoicamente il caldo e il freddo o la sensazione di soffocamento come i nostri antenati hanno fatto per secoli e millenni, ma i vagoni li hanno costruiti con gli impianti di riscaldamento e aria condizionata. Sarebbe chiedere troppo se li accendessero anche (un po' prima della partenza) e se facessero la dovuta manutenzione? Invece il capotreno ti dice che se ti sposti su un'altra carrozza, lì l'aria condizionata funziona... pazienza se devi restare in piedi o stringerti al vicino di sedile come una sardina e prima che si raffreddi l'ambiente sei già arrivato a casa. I ritardi e le soppressioni. Ci sono tanti treni in teoria sulla tratta che faccio io. Peccato che li sopprimano spesso. Si è così. Uno che non viaggia stenta a crederlo. Certe mattine capita che tu bel bello ti alzi la mattina, fai la tua brava colazione e doccia, ti radi velocemente e inforchi la bici (sono io che inforco la bici e altri due o tre :-) oppure sali in macchina e sgommi (giuro che non lo faccio mai anche quando sono terribilmente in ritardo). Quindi arrivi alla stazione e vedi la gente in crocchio che parla agitata con il capostazione. Allora capisci che c'è qualcosa che non va e cominci a pensare che forse, quanto meno, potevi restare un'altra mezz'ora tra le braccia di Morfeo.
Ipotesi uno: il treno ha un ritardo pauroso, dieci, venti o trenta minuti. Ipotesi due: il treno è soppresso e il "primo treno utile per Catania è" tra quaranta minuti, se non in ritardo altrimenti forse è meglio che telefoni in ufficio e ti prendi un giorno di ferie. Ora capite bene che un datore di lavoro, pubblico o privato, può avere una sconfinata fiducia in voi e considerarvi il più serio e volenteroso dei propri dipendenti, ma se arrivate in ritardo sistematicamente o spesso, comincerà a pensare che forse non andate bene per quel posto di lavoro, e quello pubblico, comincerà a minacciare sanzioni.
E così che ogni tanto capita che il popolo dei pendolari si arrabbia e va sui binari.
Io so che quasi nessuno legge questo blog e tanto meno dirigenti delle Ferrovie o amministratori locali, ma ho scritto questo post per chiedere aiuto. Tutti sanno che ci sono vantaggi non indifferenti per le nostre comunità a incrementare il trasporto ferroviario. Questi vantaggi collettivi, guarda caso, coincidono con i vantaggi individuali. Si tratterebbe di aumentare l'efficienza e di pubblicizzare i vantaggi. Il pendolarismo ferroviario andrebbe incrementato invece che scoraggiato di fatto. A chi conviene il contrario? "A nessuno!" è la risposta. Per questo è stupido scoraggiare le persone a usare il mezzo ferroviario e non finanziarlo adeguatamente (avendo cura di eliminare gli sprechi e di tagliare i rami veramente secchi che non possono essere rivitalizzati). Per esempio con pochi chilometri in più di percorso ferroviario fino alla zona industriale di Catania e con qualche bus cittadino in orari strategici, possibilmente concordati con i pendolari e con le aziende e, soprattutto, rispettati, si potrebbe incoraggiare all'uso del mezzo ferroviario molti operai che, attualmente, sono costretti a usare la propria autovettura privata. Le ferrovie possono affermare che non è economico, ma noi possiamo obiettare che se non c'è il servizio, non si crea nemmeno l'utenza.
Ecco spero che questo mio messaggio in bottiglia possa arrivare da qualche parte e soprattutto spero che noi pendolari riusciamo a far sentire forte la nostra voce. Siamo una razza in estinzione, in procinto di essere colpita da un'improvvisa ma annunciata epidemia di automobilismo. Dateci le nostre medicine, i treni, per favore... Ci saranno vantaggi per tutti!
Un caro saluto
Isidoro

sabato 20 settembre 2008

Orgoglio e amarezza di essere giarrese

Il bravo Licciardello ci ha fatto onore, partecipando alle olimpiadi. Eppure cosa ha fatto Giarre, per lui, e per gli altri giovani sportivi giarresi? Direi ben poco, e quel poco è per lo più incompleto: lo stadio di atletica, la piscina comunale, la più recente tensostruttura polifunzionale..Mi viene da dire che il nostro Licciardello è doppiamente bravo, perchè è riuscito a gareggiare a livello olimpionico, pur avendo iniziato ad allenarsi, proprio nella sua Giarre, in quell'incompiuto e maltenuto stadio di atletica! Leggo oggi su "La Sicilia", nell'articolo della gionalista M.G.L., che l'Amministrazione giarrese gli ha tributato il dovuto riconoscimento, e pure quella provinciale. Fa piacere leggere questo, e mi inorgoglisce in quanto giarrese! E' più che giusto! Ma, consentitemelo, un'amarezza mi resta perchè penso che non si può confidare solo negli sforzi personali e che i giarresi meritino di più di un lungo elenco di incompiute! O, al massimo, di doversi accontentare di leggere (ad es. sempre su "la Sicilia" di oggi, a firma di Ele. Cos) che riprenderanno le procedure per il completamento di una delle ennesime incompiute!
E l'amarezza non è mitigata neppure, consentitemi anche questo infine, dal sapere che anche altrove ci sono tante incompiute e che non è Giarre a detenerne il primato assoluto!

martedì 2 settembre 2008

Riposto, ti amo ma voglio di più!

Vai in giro e trovi delle grandi potenzialità mortificate dal nostro modo di essere disorganizzato e lento, un po' egoista a volte. Io amo Giarre e amo Riposto, forse un po' di più la seconda ma solo perchè c'è il mare :-) e, credetemi in questo blog vorrei fare poche critiche che non siano anche autocritiche.
Allora... vai in giro una sera d'estate e ti ritrovi a Piazza San Pietro a Riposto. C'è una manifestazione, un concorso di bellezza. A me le donne piacciono, anche quelle giovani, anche quelle belle che partecipano ai concorsi di bellezza :-). Certo, forse potrebbero usare la vita in modo diverso e puntare su altre doti, diverse dall'armonia delle misure; ma chi sono io per giudicare? perciò mi godo lo spettacolo senza tanti pensieri.
Però capita di distrarsi e di soffermare l'attenzione su altre cose. Davanti a me ci sono delle persone che inciampano, tante, persino un vigile urbano. Ora, una persona che inciampa ci può stare, due sono troppe, tre non può essere un caso. Cos'è? E' che hanno fatto una scivola dalla piazza alla strada, di fronte al municipio, una specie di invito. E c'è che il cordolo è troppo lungo forse e le persone camminando nella piazza, non se ne accorgono e ci inciampano; e non è che sono un tecnico io per suggerire cosa fare per evitare che qualcuno prima o poi si rompa una caviglia. Il chè sarebbe un esempio di come, abbattendo le barriere architettoniche, si possono creare nuovi invalidi. E poi ci sono parecchi sanpietrini divelti nella piazza, alcuni mancano, alcuni si sono distaccati e sollevati rispetto al livello degli altri. Anche quelli creano pericolo.
Beh accendiamoci una sigaretta. Si lo so che parecchi di voi storceranno il naso ed esprimeranno un pesante giudizio morale nei confronti di me fumatore. Insomma io fumo, non ci posso far niente e il vostro giudizio negativo non cambierà, di per sé, il mio modo di essere. Il fatto è che tutte le sigarette fumate si trasformano in breve tempo in cicche e che non sono il solo a fumare. Capisco anche che non si può mettere un posacenere in ogni angolo di strada, ma un paio nella piazza principale del paese -ditemi quanto costa- li pago io: datemi la possibilità di non sporcare!
Va bene, era uno sfogo. Vado a comprare una bottiglia di acqua fresca e un gelatino e mi incammino verso la “putia”. Facendo i quattro passi non posso fare a meno di notare lo stand della Joniambiente pieno di allegri ragazzi. E' bello vedere tanto allegria. Passo vicino a loro per vedere se qualcuno prova a convincermi. Io mi sforzo sempre di farla la raccolta differenziata ma, sapete, è bello sentirsi ribadire ineccepibili argomenti a favore del riciclaggio delle materie prime e della necessità di limitare al minimo indispensabile il conferimento dei rifiuti nelle puzzolenti e inquinanti discariche. Macchè... nessuno mi caga e nessuno bada ai tanti passanti che, incuranti di un futuro pieno di monnezza, vanno a gettare i loro rifiuti "indifferenziati" nel cestino a qualche metro di distanza. Nella pattumiera della putia poi vedo un bel po' di alluminio in forma di lattine. Costa parecchio l'alluminio di questi tempi, ma noi siamo molto ricchi e lo buttiamo via come nulla fosse; così i nostri figli, all'occorrenza, potranno scavare nelle discariche per cercare il tesoro che abbiamo nascosto per loro.
Non so che fare, magari potrei dirglielo io al commerciante di sistemare nel suo locale un contenitore per la raccolta differenziata delle lattine, ma sul momento ho il timore che mi prendano per una spia prezzolata dalla Joniambiente, senza nemmeno la t-shirt. Magari i ragazzi lo spiegheranno loro al titolare, prima di andarsene, quanto sia importante. Esco pensieroso e rischio di essere investito, prima da una macchina e poi da un motorino. C'è qualcosa che non quadra e dopo una breve riflessione, realizzo che la strada dovrebbe essere chiusa al traffico e le vie d'accesso transennate. Mannaggia -penso anche- ma in Italia non è obbligatorio l'uso del casco? E Riposto non fa parte dell'Italia? E allora perché il ragazzino guida la vespa a volto scoperto e porta dietro un altro ragazzino, anche lui a volto scoperto?
Alla fine della serata viene annunciata la vincitrice, ma che importanza ha? Tanto sono tutte belle...