domenica 24 agosto 2008

Tossicodipendenze

Ho l'impressione che, rispetto al passato, il consumo di stupefacenti si sia andato evolvendo verso forme meno visibili, anche nel nostro territorio. Qualche tempo fa l'amica Gabriella Leonardi ha pubblicato un post che trovate a questo link: si tratta di un articolo di stampa, apparso sul quotidiano “La Sicilia” del 20 ottobre 2007.
La nostra cara giornalista, nel suo articolo afferma, tra l'altro, che “È cambiata, negli ultimi anni, anche la "merce" in vendita in zona: i ragazzi affermano che sino a 6 anni fa era difficile trovare a Giarre uno spacciatore di cocaina e in genere si spacciava eroina, adesso accade il contrario. Sempre fino a qualche anno fa, a Giarre, capitava, ai bordi delle strade più appartate, di trovare siringhe; adesso molto di meno: si usano di più droghe che si sniffano, eccitanti...”.
Un altro dato interessante dell'approfondimento di Gabriella è che l'età media dei tossicodipendenti (rectius: ex tossicodipendenti che usufruiscono del servizio) si va innalzando. Possiamo pensare che tra i consumatori vi siano persone di tutte le estrazioni sociali e di tutte le età. Il maggiore consumo di eccitanti denota un senso di inadeguatezza rispetto ai modelli superefficenti e supersicuri e cinici che la società ci propone. Almeno questa è la mia opinione. Inoltre è evidente che quello che emerge è solo una parte di quello che rimane sommerso al di là delle statistiche ufficiali.
Come tante altre realtà scomode, quello della tossicodipendenza è un problema dimenticato che tende sempre di più a diventare invisibile e che viene considerato una priorità dalle istituzioni pubbliche per loro natura repressive, come polizia e carabinieri e forse non tanto o almeno non come dovrebbe, da istituzioni come i comuni che hanno il compito di tutelare e innalzare il livello di benessere e di complessiva salute delle comunità locali
Mi piacerebbe aprire un dibattito qui o altrove, magari con l'aiuto di qualcuno di voi che sia disposto a raccontare qualche esperienza o a citare qualche esempio e a fare qualche proposta.
Un caro saluto a tutti.
Isidoro

lunedì 11 agosto 2008

Estate: terra in fiamme (con aggiornamento)




Ogni estate mentre ci facciamo il bagno nel nostro bel mare, se alziamo lo sguardo verso l'Etna, quello che ci capita di vedere è fumo, fumo di incendi. La nostra montagna martoriata dal fuoco. E la sera, a parte la lava (quando c'è) il rosso non manca quasi mai a punteggiare qua e là tutte le campagne ai piedi dell'Etna. Molti di noi hanno la casa di villeggiatura in collina, o comunque, pur non avendola, spesso di sera salgono a prendersi il fresco in uno dei nostri paesini. Ecco, a me piange il cuore ogni anno, a vedere questi incendi, a vedere la natura distrutta così, e a pensare anche al rischio concreto di ritrovarmi circondata dal fuoco, o di poter subire la perdita e la distruzione di terreni, o della stessa casa in collina. E' uno spettacolo che ogni estate vorrei non rivedere più e che invece, puntualmente, mi tocca vedere, per giunta, sempre più "ricco". In questo week-end appena trascorso vi sarete sicuramente accorti , come me, del gran via vai di mezzi aerei che c'è stato dal mare all'Etna per spegnere i vari incendi (oltre ai canadair, si è visto anche un elicottero della Forestale) .

Amare la nostra terra è un piacere. Proteggerla è nostro dovere. Di ognuno di noi. Non certo solo delle autorità, o delle forze dell'ordine. Io penso che se ci fosse una sensibilità diversa verso questi temi, il numero di incendi diminuirebbe. Perchè è chiaro che non si sviluppano da soli. L'autocombustione per il forte caldo è molto rara. Frequenti sono invece le azioni dolose. E quelle dei piromani che godono del fuoco sono una minoranza. La maggior parte degli incendi sono appiccati apposta per speculazioni edilizie, o per guadagnare terreni ai pascoli.
A questo proposito credo non faccia male ricordare - o sapere, per chi non lo sapesse - che l'incendio boschivo è un reato, un reato a sè e non più una semplice aggravente di altre figure di reato. Lo è dal 2000, da quando è stata emanata la legge 353/2000. Inoltre, sempre secondo questa legge, all'art. 10, comma 2, i terreni percorsi dal fuoco non possono cambiare la loro destinazione d'uso per almeno quindici anni da quando si è verificato l'incendio. I Comuni sono pertanto invitati a costituire il catasto dei terreni bruciati, e quelli delle zone a rischio, sono addiruttura obbligati a farlo, pena il commissariamento. In Sicilia dei 390 Comuni, hanno questo obbligo in 160. Ma, ad ottobre 2007, soltanto l' 8-10 %, aveva adempiuto a tale obbligo. E' vero che ci vogliono mezzi, "i soddi", ma gli aiuti, se uno li cerca, ci sono. Il Corpo Forestale dello Stato, con le sue mappe aggiornate, ad esempio, mette a disposizione dei Comuni, tanti strumenti di cui essi necessitano per cosituire questi catasti. Sinceramente io non so se i nostri Comuni, di Giarre e di Riposto, sono tra quelli obbligati. Non sono un'esperta in materia. Ma penso che se lo facessero dimostrerebbero di certo di essere attenti ai problemi del territorio e di volersi adoperare, coi fatti, a scoraggiare questa piaga degli incendi, che ogni estate si rinnova e che lo scorso anno, non scordiamocelo, ha fatto tante vittime, proprio in Sicilia.

P.S. Per questo post ho attinto molte informazioni da questi siti, che vi linko qui qui, qui ,e qui .Inoltre, vi metto pure il link della pagina web dove potete trovare il fac simile elaborato lo scorso anno dal WWF per chiedere al proprio sindaco di pubblicare il catasto dei terreni bruciati.
Infine, il link all'altro post di questo blog dall'argomento correlato.

AGGIORNAMENTO dell'11 settembre 2008. Da motizie di stampa di ieri, pubblicate su "La Sicilia", ed anche nel blog della giornalista M.G.Leonardi "Spazio Pubblico", che linko, apprendo che gli incendi nella nostra zona sono in diminuzione, rispetto allo scorso anno, e che c'è più responsabilizzazione della gente verso questo problema. BENE! Anche in questo caso, l'aggiornamento è una notizia positiva!

giovedì 7 agosto 2008

Raccolta differenziata del tetra pak






Stamattina ho trovato nella buca delle lettere questo depliant sulla raccolta differenziata del tetra pak(quello dei contenitori per bevande). Tutta contenta perchè ho pensato - "adesso si, finalmente anche da noi, evdidentemente, sta per iniziare la raccolta differenziata del tetra pak!" - ho telefonato al numero verde di Joniambiente per saperne di più. Purtroppo il mio entusiasmo s'è un pò raffreddato perchè mi è stato riferito che ancora non inizia, nè si sa di preciso quando inizierà. Ma non dovrebbe passare molto tempo, visto che i depliant sono stati già distribuiti. E comunque sono stata rassicurata che si farà. Anzi, mi è stato riferito, che già circa una settimana fa c'è stato un articolo su un giornale ("La Sicilia" ?) dove è stato dato l'annuncio che nel comprensorio dell'ATO CT1, quello gestito da Joniambiente e che comprende, tra gli altri, i Comuni di Giarre e di Riposto, sarà avviata la raccolta differenziata di questo materiale. L'articolo mi è sfuggito e, cercandolo in rete, non l'ho trovato (ma io non sono brava, in questo..) Ma poco importa. La cosa importante è che si possano anche da noi poter differenziare ( e dunque poi riciclare) questi imballagi per bevande e alimenti, come latte, vino, succhi di frutta, di cui siamo pieni e che, se non riciclati, inquinano molto l'AMBIENTE. Quest'ultimo, ricordiamocelo, E' NOSTRO, E DEVE ESSERE NOSTRA CURA SAPERCELO MANTENERE PULITO. E' come la nostra casa: non vorremmo abitare, credo, in una casa sporca, maleodorante e fonte di malattie.
Allora, i depliant li avrete sicuramente ricevuti anche voi ( o li riceverete) come me. Io ho voluto soltanto evidenziare qui la cosa non certo per fare pubblicità, quanto piuttosto per dire: "Occhio, questa raccolta ce l'hanno ormai promessa, e ora sta a noi cittadini comuni, vigilare perchè la promessa venga mantenuta". I numeri di telefono per informazioni e reclami li abbiamo. Li ha già dati Isidoro in un commento ad un altro post, ed anche io, sempre in un commento. Ve li rimetto 095930993 - fax 0952937197 - numero verde 800-911303. E vi linko qui e qui anche i due precedenti post di questo blog che si sono occupati di raccolta differenziata.


P.S. Avete notato che in alcuni lidi di Fondachello ci sono i contenitori per la raccolta diffrenziata? E che sono addirittura 4? Mi pare che il 4° sia quello per l'alluminio. Segnali positivi, no? :-)

domenica 3 agosto 2008

Mi piacerebbe che non fossero solo murales








Mi piacerebbe che non fossero solo murales.
Sono belli. E belle sono
anche le parole di questi murales realizzati dai ragazzi di varie scuole di Giarre e Riposto nella scorsa primavera. Mi piacerebbe che la nostra zona fosse più attenta ai problemi della legalità e dell'antimafia, nella cultura e nei fatti, non solo nelle belle immagini!
Intanto, vi segnalo una iniziativa di ragazzi siciliani, di Centuripe (EN), che si sono molto sensibilizzati a questi temi ed hanno fondato, alla buona, un'a
ssociazione, un giornalino ed altre iniziative. Qui il link.




venerdì 1 agosto 2008

Il cielo stellato e il risparmio energetico

Dal sito internet del Comune di Riposto si può scaricare il regolamento comunale per la riduzione dell'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico. Oltre a considerare il cielo stellato patrimonio naturale da conservare e valorizzare, il regolamento eleva a sue precipue finalità la promozione del risparmio energetico, la sicurezza stradale e la vivibilità del territorio comunale durante gli orari serali. Detta inoltre delle norme tecniche per l'installazione di apparecchi di illuminazione. Pone altresì un limite temporale di sei anni per l'adeguamento degli impianti di illuminazione pubblica e privata (il regolamento è stato approvato con deliberazione C.C. Del 21/10/2004) Non mi voglio dilungare sulle altre fonti normative da cui nascono obblighi e incentivi inerenti al risparmio energetico: guardiamo in casa nostra e auspichiamo che le belle parole e le petizioni di principio contenute nei regolamenti non restino lettera morta.
Tuttavia, come in ogni cosa, si deve guardare anche al fattore economico e cioè al reperimento dei mezzi finanziari per l'adeguamento degli impianti.
Esistono delle società denominate ESCO (Energy Service Company) che che “operano ristrutturazioni finalizzate ad accrescere l'efficienza energetica, ovvero a ridurre il consumo di energia primaria a parità di servizi finali. I risparmi economici che si riescono a ottenere vengono utilizzati per ammortizzare i costi d'investimento (wikipedia: alla voce corrispondente)”. Avvalendosi di una di queste società il Comune non sborserebbe una lira e, anzi avrebbe, probabilmente un risparmio tale da sopravanzare le quote di finanziamento da rimborsare. In ogni caso gli impianti resterebbero di proprietà comunale anche oltre il periodo di ammortamento del finanziamento.
Io penso che la visione di un bel cielo stellato sia un'esperienza fantastica e spero di vederne qualcuno in più di quelli che ho visto fino ad adesso. Spero anche che i comuni (quello di Giarre e di Riposto per cominciare) tutelino sempre più la spettacolare bellezza del firmamento. Ma il risparmio di energia è una questione di sopravvivenza: dovrebbe venire prima di tantissime altre cose (come ad esempio le logiche spartitorie degli assessorati). E poi è una cosa che non costerebbe niente: solo un po' di impegno e di buona volontà.
Ciao a tutti.
Isidoro

Riferimenti:
Per scaricare il regolamento comunale clicca qui e vai al regolamento di cui abbiamo parlato.
Per i riferimenti normativi clicca qui e sarai indirizzato al sito dell'Autorità per l'energia nella sezione che si occupa dell'efficienza energetica.
E' interessante l'esperienza del Comune di Torraca, in provincia di Salerno: per saperne di più, clicca qui e sarai indirizzato al sito di Rai Report, nella sezione dedicata a una puntata che ha parlato diffusamente.