sabato 3 gennaio 2009

Ponte sullo stretto di Messina

Penso che il ponte sullo stretto di Messina sia un classico esempio di come i politici nazionali e locali facciano spesso demagogia, contribuendo ad illudere i cittadini di questo Stato e di questa Regione, raccontando loro favole a cui loro stessi non credono. Quale sia l'interesse sotteso a tutto ciò non mi è dato di sapere. Forse lo posso solo sospettare.
Qualche tempo fa mi è capitato di leggere su internet questo bel blog di Aldo Piombino che è un geologo non di professione (credo) ma comunque uno che, a giudicare da quello che scrive e da come lo scrive, sa il fatto suo (a proposito: vi segnalo l'articolo sul terremoto di Messina, veramente molto interessante, anche se un po' difficile per le mie orecchie non tecniche).
Sul suo blog circa un anno fa è stato pubblicato questo articolo. Vorrei sintetizzarlo, ma è così pieno di argomenti convincenti contro la fattibilità e la convenienza del ponte che mi sembra abbastanza inutile. C'è una sola cosa che vi consiglio di fare, prima di darmi addosso con la solita storia del disfattista ecologista: leggetelo.
Di recente poi ho trovato sulla Repubblica online questo articolo. Si tratta di un'intervista all'ing. Remo Calzona, che, a quanto si dice nell'articolo stesso, è un luminare in materia di ponte sullo stretto. Leggete anche questo, ve ne prego.
Su questo argomento il prof. Calzona ha anche pubblicato un libro (Remo Calzona, "La ricerca non ha fine - Il Ponte sullo Stretto di Messina",Dei - Tipografia del Genio civile, Roma 2008) di cui Piombino fa un breve riassunto in questo suo articolo sul suo blog.
Magari trovatemi i riferimenti contrari che mi sbugiardino e facciano fare la figura del cretino a Calzona, a Piombino (e a me che li cito :-). Ne sarei ben lieto.
Per finire, immaginavo di trovare argomenti convincenti a favore del ponte sul sito della Società Stretto di Messina, ma questo offre alla nostra vista (alla data odierna) una sconfortante pagina bianca (diciamo azzurra).
Non voglio appesantire ulteriormente questo post, ma avrei tantissime altre cose da dire contro l'opportunità di costruire questo benedetto ponte. Mi limito a dire che con tutti i soldi che costerebbe, si potrebbe davvero costruire in Sicilia un sistema di trasporti marittimo e ferroviario che darebbe alla nostra Regione nuova vita in termini di movimento di merci e persone. E che dire della rete autostradale (oggi mi è capitato di fare la Catania-Palermo e in certe zone sembra si possa veramente andare a fare sci d'acqua). Sono queste le cose per cui ci dovremmo lamentare e mobilitare, secondo me non certo per il ponte.
Saluti a tutti
Isidoro

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Prima del Ponte proteggessero il Paese, il benessere, la convivialità, lo star bene. Non ha niente di quanto citato la Sicilia. Sia ben Chiaro

Ing. Maggio ha detto...

Mi sono imbattuto per caso in questo post, ma onestamente non ho capito la logica del ragionamento.

Lei parte dal presupposto che uno pseudogeologo abbia ragione,mentre fior fiori di studiosi che hanno lavorato al progetto, tra cui il Prof. Michele Jamiolkowski (ordinario di Ingegneria Geotecnica al Politecnico di Torino), fra l'altro uno dei principali artefici dell'intervento di stabilizzazione della Torre di Pisa, e il Prof. Ezio Faccioli (ordinario di Ingegneria Sismica al Politecnico di Milano)abbiano torto?

Inoltre l'ing. Remo Calzona non ha mai negato la fattibilità del ponte, ma ha esposto dubbi sull'attuale progetto (a cui in un primo tempo aveva collaborato) proponendo una PROPRIA alternativa.

Quindi non vedo nessuna sua argomentazione valida che si opponga alla costruzione sullo stretto di Messina.

Isidoro ha detto...

Ma infatti credo che nessuno neghi la fattibilità astratta del ponte. Invece le mie riserve sono tante e di diversa natura. Quanto ai nomi che cita, sono io che non capisco la logica del suo ragionamento: io dovrei forse rinunciare ad esprimere la mia idea informata solo perché "Aristotele" ha detto qualcosa? Lei mi parla di nomi e non di fatti. Mi parli invece di fatti e li esponga a tutti la prego...
La ringrazio per aver scritto su questo blog.
Cordiali saluti
Isidoro

Ing. Maggio ha detto...

E' evidente che la mia conclusione si prestava ad una cattiva interpretazione... proverò a spiegarmi meglio.

Il mio ragionamento è forse + comprensibile se lo trasmigriamo su un altro livello. Immaginiamo un malato di cancro e una diagnosi. Da una parte c'è il prof. Veronesi (noto oncologo e già ex ministro della sanità) che dice di operare, dall'altra c'è un medico senza alcun titolo particolare, se non la propria laurea che dice invece che l'operazione non va fatta. Se lei fosse al posto del malato a chi darebbe retta?!

Quello che voglio dire è che al progetto del ponte hanno lavorato fior di progettisti, docenti universitari ed eminenze nazionali e non ... ciascuno per il proprio settore(i nomi si trovano anche su wikipedia per chi volesse scendere nel dettaglio). Questa gente firmando a proprio nome si assume la responsabilità delle proprie deduzioni scientifiche e progettuali, mettendo in gioco, tra l'altro, anche la propria fama e prestigio.

Io non conosco il sig. Piombino, mentre solo di nome conosco l'ing. Calzona. Al contrario conosco gli studi del prof. Jamiolkowski e la sua fama e quella di alcuni degli altri progettisti. Come nell'esempio riportatole questa gente è dal mio punto di vista (e dal punto di vista di chiunque lavori in ambito progettuale) il "Veronesi" della situazione, quindi sulla fattibilità tecnica, la resistenza e la sicurezza del ponte mi fido delle loro deduzioni, almeno finchè a contestarli è un "geologo non di professione".

Per quanto riguarda Calzona... egli ha proposto un nuovo modello progettuale per il ponte, che secondo i propri studi resisterebbe meglio dell'attuale, affermazione che andrebbe verificata nuovamente, come già sono state verificate a suo tempo le altre alternative al ponte. Allo stato attuale dell'opera valutare una nuova alternativa vorrebbe dire far slittare la costruzione di altri 10 anni (e non è detto che sul serio il progetto risulti migliore dell'attuale) e alla fine di questi 10 anni qualcun altro potrebbe dire che il progetto di Calzona non è + adeguato e che esiste un'alternativa migliore e via così fino all'eternità.

Non entro in merito alle altre problematiche sociali, politiche ed economiche, ma sul piano prettamente tecnico direi che quello del Ponte sullo stretto è un progetto molto affidabile.

Mi scuso per la prolissità, ma spero di aver chiarito il mio punto di vista in maniera incontrovertibile (ma sottolineo che è il MIO punto di vista).

Isidoro ha detto...

D'accordo, le sono grato per il suo punto di vista (e lo dico con la massima sincerità).
Le dico intanto che sono convinto anche io che il progetto sia, sotto certi aspetti, molto valido (da qualche parte ho letto che il disegno aerodinamico del ponte ha fatto scuola). In secondo luogo, io non sono un tecnico, quindi la prego di perdonare la mia ignoranza in materia. Tuttavia rivendico il diritto di avere un'idea informata sui fatti e questa idea l'ho sintetizzata in quest'altro post. In terzo luogo, la rinvio veramente alla lettura del post di Piombino, e ai commenti che vi sono postati, prima di dare giudizi affrettati sulla persona. Alla fine un blog è un luogo in cui si discute, no?

Ing. Maggio ha detto...

Assolutamente non mi permetto di dare giudizi sul Sig. Piombino... è che dovendo scegliere un parere mi affiderei a quello del prof. Jamiolkowski.

Il nostro credo sia un confronto civile... è stato un piacere e la saluto cordialmente!