mercoledì 17 dicembre 2008

Informazione locale

Vorrei fare qui qualche riflessione sull’informazione locale, quella che attingiamo dai giornali.

Di solito, per sapere cosa accade nella zona, o per approfondire e capire meglio certi fatti, noi comuni cittadini abbiamo a disposizione il giornale locale. A Giarre, Riposto e dintorni quello più diffuso è “La Sicilia”, dove, alla pagina della zona jonica di Catania-provincia, possiamo avere un’aggiornata panoramica di eventi e fatti di cronaca che riguardano i comuni della fascia jonica catanese.

Ecco, senza nulla togliere alla incontestabile capacità espositiva dei nostri corrispondenti locali, vorrei sottolineare una sorta di “abitudine”, o di “comodità”, non so come meglio definirla, che è quella di fare largo uso del “copia-incolla” nello scrivere gli articoli. Ora io non ho nulla in contrario a questa tecnica, che con”word” è molto facile da usare, e penso che infatti tutti la utilizziamo. Ma, nel caso di articoli di giornale, se il giornalista, senza mettere sull’avviso il lettore, copia da un comunicato stampa ufficiale di un ente - curato da un'altra persona, l'addetto stampa, peraltro anch'egli giornalista dello stesso giornale - di fatto, io credo, non sta facendo informazione, libera informazione, ma sta fornendo la versione della parte in causa, che è cosa ben diversa. E poco importa se qualche parola, di qua e di là viene cambiata, possibilmente ad inizio di frase, perchè questo non cambia di una virgola la sostanza dello scritto, come infatti non cambia in nulla il senso del discorso se ci metto "incontro" al posto di "colloquio" o "Comune" al posto di "comunità" , ed altro. Quello che salta subito agli occhi di un lettore attento, non così tanto, ma solo quel poco che basta a seguire il filo del discorso, è che quest'ultimo, il "discorso" , è sostanzialmente identico sia che si legga il giornale, sia che si leggano i comunicati stampa di Comuni ed enti, ben visibili sui relativi siti web. Ora, se la notizia si limita a descrivere, che so io, l'inaugurazione di un locale, o un'azione svolta da un unico soggetto, come ad esempio "l'assessore tizio del comune X", il "copia-incolla" incide meno sul livello e sul tipo di informazione, di quanto invece non faccia l'articolo che riporta una serie di azioni poste in essere da tanti soggetti prendendo il contenuto dal comunicato stampa ufficiale di uno solo dei soggetti in questione. Un esempio per tutti, tanto per capirci: l’articolo che uscì il 1° novembre 2008 su "La Sicilia" sull’annullamento della manifestazione di sindaci e cittadini a favore dell’ospedale, di Giarre altro non era, in buona sostanza, che il comunicato stampa del comune di Giarre. Si trattava dunque di una "visione delle cose" di parte, una sola tra le tante, delle parti in causa. Ed erano così varie e diverse, in quel caso specifico, le parti e le relative "prospettive", che quella notizia "pacifica" (se letta così com'era sul giornale e nel comunicato stampa) "pacifica" poi non era affatto, considerata la serie di repliche e controrepliche che tutti ci ricordiamo, succedutesi sia sul quotidiano che nei comunicati stampa dei due comuni di Giarre e di Riposto.

Ecco, questa è la situazione dell'informazione locale dalle nostre parti. Questo è il modo in cui il quotidiano più diffuso, che si avvale di giornalisti tanto amici tra di loro da "passarsi" volentieri le copie, fa informazione: seguire (giornale e comunicati stampa ) per verificare. E come fa il cittadino-lettore a capire quello che succede nella sua comunità, se spesso non può far altro che accontentarsi dell’informazione locale, che è quella che è? Deve forse pensare che l'unico rimedio per sapere di più di quanto le parti in gioco vogliono farci sapere è esserci sempre "di pirsona pirsonalmente" , come direbbe il buon Catarella del Commissario Montalbano?

Fine della riflessione. A margine ci tengo però a precisare due cose.

Una. Quanto ho scritto sopra l'ho riferito a "La Sicilia" ed ai suoi giornalisti non per voler escludere gli altri periodici locali, pensando che siano immuni da certe "abitudini" (non lo penso affatto, faccio le mie generalizzazioni..) ma solo perchè è il giornale più diffuso nella nostra zona e perchè, dunque, io come tutti quelli che leggiamo possiamo fare più facilmente riscontri.

Due. Io sono fermamente convinta che una informazione libera e indipendente, più incline alla ricerca dei fatti ( anche se scomodi) piuttosto che a ben "confezionare" esposizioni che mantengono il "quieto vivere", sia alla base della formazione di una coscienza civica reale, profonda, in grado di apportare quei cambiamenti che tutti auspichiamo quando ci sentiamo soffocati dall'inerzia e dall'immobilismo che caratterizzano la nostra comunità.

Stavolta è davvero tutto. Saluti,

Nancy

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