mercoledì 10 dicembre 2008

Il Kaizen delle città

Devo ammettere che, dinanzi al quadro a volte desolante costituito dalla realtà dei nostri comuni, a volte ci si lascia andare allo scoraggiamento. Quale rivoluzione, quale cambiamento totale, quale fatica ciclopica occorrerebbe per cambiare il nostro mondo in generale e i nostri paesi in particolare? Ovviamente di fronte a questa evidente distanza che ci separa da Utopia, spesso ci si sente scoraggiati e affranti. La gente allora forse si rinchiude nel suo piccolo quotidiano egoismo, nel menefreghismo e nel disinteresse.
Secondo me però esiste un'altra strada, certo molto difficile da percorrere, ma possibile. Penso di non essere troppo condizionato dai miei pregiudizi, sono curioso e penso anche che le buone idee hanno la capacità di essere pervasive, quindi suscettibili di essere estese da un campo all'altro e da un luogo fisico ad un altro, con gli opportuni adattamenti. Inoltre le buone idee probabilmente hanno anche la capacità di generare nuove buone idee. Ed è proprio un circolo virtuoso ciò di cui abbiamo bisogno.
Fatta questa breve premessa vorrei parlarvi del metodo Toyota e del kaizen (la via del miglioramento).
Cito l'articolo che si trova a questo link: "L'aspetto più importante del Kaizen è proprio il processo di miglioramento continuo che c'è alla base. Si tratta di un metodo soft e graduale che si oppone alle abitudini occidentali di eliminare ogni cosa che sembra non funzionare bene per rifarla da capo. In Giappone, tra l'altro, dove ha avuto origine il concetto di Kaizen, questo strumento si applica a tutti gli aspetti della vita, non solo al posto di lavoro. Kaizen è la parola che fu originariamente utilizzata per descrivere l'elemento chiave del Sistema di Produzione Toyota col significato di "fare le cose nel modo in cui andrebbero fatte". Significa creare un'atmosfera di miglioramento continuo cambiando il proprio punto di vista e il modo di pensare per fare qualcosa di meglio rispetto a quello che già si fa."
Mi pare significativo (cito sempre l'articolo di cui sopra) che "La base del miglioramento è quella di incoraggiare le persone ad apportare ogni giorno piccoli cambiamenti nella loro area di lavoro." E ancora: "I miglioramenti, di solito, non sono accompagnati dall'utilizzo di tecniche sofisticate o costose o dall'impiego di materiali particolari. Invece di investire più soldi nell'acquisto di nuovi macchinari o attrezzature, infatti, il Kaizen porta l'organizzazione a fare più attenzione a dettagli importanti che, spesso, vengono trascurati. I manager, dunque, vengono incoraggiati a migliorare l'efficienza delle infrastruture già esistenti piuttosto che ad investire nuove risorse comprandone di nuove."
Inoltre un altro aspetto interessante di questa metodologia è che coinvolge nella produzione di idee tutte le figure che sono presenti in un dato sistema produttivo: "L'idea fondamentale che sta dietro al Kaizen è strettamente collegata al ciclo di Deming (o ciclo PDCA): * una persona ha un'idea per migliorare qualcosa (Plan) * vengono fatte delle prove e delle simulazioni per verificare la validità dell'idea (Do) * i risultati raggiunti vengono valutati per stabilire se l'idea ha centrato l'obiettivo che si era posta (Check) * se è così, si cambiano le procedure standard, adottando il nuovo metodo (Act) Il Kaizen coinvolge ogni collaboratore, dalla Direzione agli operai. In particolare, la Direzione deve sforzarsi, in prima battuta, ad aiutare i collaboratori a fornire suggerimenti per il miglioramento del lavoro del singolo e dell'azienda in generale, non importa quanto essi siano centrati. Questo modo di fare aiuterà le persone ad essere più critiche e le spingerà ad esaminare meglio il modo in cui fanno le cose."

Cosa ha a che vedere un metodo aziendale con il miglioramento delle nostre realtà territoriali? Secondo me molto.
Intanto, secondo me, uno dei problemi principali delle comunità in cui viviamo è il conservatorismo spinto fino al limite dell'ingessatura mentale. Tutte le nuove idee e tutte le innovazioni vengono viste come un nemico mentale da combattere con l'indifferenza o con il sarcasmo. Se le persone vengono spinte a fare proposte e suggerimenti anche a livello individuale, se queste idee vengono vagliate e valutate al fine di verificarne la validità, si potrebbe avere il buon risultato di modificare di quel tanto che basta la mentalità delle persone.
In secondo luogo non penso che si possano avere buoni risultati da cambiamenti troppo repentini o troppo violenti. La via di un miglioramento continuo delll'esistente, a partire dalle risorse che si hanno in casa invece può garantire stabilità e crescita allo stesso tempo, senza i traumi e la confusione tipici di metodi più rivoluzionari (la continuità è la principale caratteristica del kaizen che si oppone, in questo modo, al kakushin (innovazione) link).
Il metodo di cui vi ho parlato ovviamente può essere riempito di valori diversi. Non penso affatto a una società-azienda, perfettamente organizzata come un alveare, teso solo alla massima produzione e al massimo benessere materiale possibile. Etica e morale, solidarietà e crescita culturale andrebbero inseriti a pieno titolo nel metodo al fine di adattarlo alla crescita di una comunità di persone.
Saluti a tutti

2 commenti:

Kaizen. Qualità. Procedure. Controllo. ha detto...

Ho letto con interesse il tuo articolo. Il Kaizen e una strada necessaria. La globalizzazione ci sta tagliando fuori e le risorse sono sempre più limitate. Forse, se non riusciremo a fare sistema, saremo un bel pezzo di terra incolto venduto al primo venuto che imporrà le leggi di un sistema economico crudele e cinico.
Kaizensicilia@gmail.com

Isidoro ha detto...

E' molto difficile ma dobbiamo trovare il modo.
Grazie del commento.
Isidoro