venerdì 19 febbraio 2010

Ancora sul c.d. "Incompiuto siciliano"


Pubblico le pertinenti osservazioni di Alfredo D'Urso sul c.d. "Incompiuto Siciliano", inviatemi, su Facebook, come commento al post precedente.


Caro isidoro,
la logica che ci stava dietro me l'ha spiegata un funzionario del comune quando ero consigliere comunale e gli chiedevo a che servivano certe opere: " dutturi ma si ni dununu u finanziamentu ci putemu diri di no"? Era il 1990 circa, poco prima di tangentopoli. La cosa funzionava, e in una certa misura funziona così ancora oggi, che veniva qlc da Palermo che proponeva un progetto per qlc, non importa se utile e inutile, che era finanziabile e così iniziava il meccanismo del progetto, del finanziamento, della variante etc. etc.. Giarre ha avuto la (dis) avventura di essere uno dei centri di questo meccanismo per via di Sindaci ed Onorevoli vari con entrature a Palermo e a Roma. Ma questa è storia ed è inutile che la racconto a te che la conosci benissimo e l'hai sintetizzata efficacemente.
E adesso? Che ne facciamo di queste opere incompiute?
Qualcuno dice facciamone un parco. Nulla in contrario in linea di principio, anzi è bene che se ne parli e dobbiamo ringraziarli per aver lanciato l'idea, solo due o forse tre obiezioni.
Non è possibile che talune opere, per esempio il campo di Atletica (o di polo) o lo stesso teatro ed il Chico Mendes, con una piccola spesa possano essere rifunzionalizzate e rese utilizzabili per la comunità? Non è necessario nè utile rispettare il progetto originario che ormai si è capito era senza senso e non rispondente ai bisogni della comunità.
Non è possibile che talune di queste opere possano essere completate con il contributo di capitali privati in cambio della gestione?
Ultima obiezione. Ma siamo sicuri che l'idea del parco sia economicamente sostenibile? Se lo è, tolte le opere che possono essere rifunzionalizzate, nulla toglie che i promotori possano accedere a finanziamenti pubblici e privati per gestire un parco di tale natura.
Questo perchè, se ci rifletti(amo), dobbiamo smettere di pensare la pubblica amministrazione come ente erogatore di servizi e sempre più come ente regolatore che Governa i processi con il concorso degli attori sociali del territorio.
Ti ringrazio della nota e delle tante cose stimolanti che ci hai messo.
Alfredo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Continuo a leggere delle incompiute giarresi e mi turba parecchio che la pista di atletica venga considerata tra le incompiute. Certo, se i Signori per bene che sono soliti scrivere delle incompiute intendono una pista di atletica con pista nuovissima, tribune numerate e con poltrone in pelle umana, illuminazione da 300 kW e musica new age di sottofondo... non posso che concordare con loro che la nostra pista di atletica è penosa. Vorrei però far notare a lor Signori che io e tantissimi altri straccioni come me non ci vergognamo di andare lì ad allenarci da anni e, sinceramente, mi seccherebbe trovare il cancello chiuso e non potere più fare attività fisica perchè la pista deve essere data in gestione a qualche associazione... voi mi capite, vero??
Una pista di atletica serve a dare la possibilità di fare sport in libertà... se a qualcuno sembra brutta... farebbe meglio a non venire a correre lì e andarsene invece in una delle numerosissime palestre di Giarre.
Per quanto riguarda me e qualche migliaio di giarresi compresi tantissimi ragazzi delle squadre giovanili di calcio che lì si allenano e disputano i loro incontri di calcio, ci piacerebbe potere continuare a correre e giocare senza problemi: se qualcuno vuole combattere per le incompiute lotti pure per l'ospedale, il teatro, la piscina, i campi da tennis di Trepunti, la casa di riposo... obiettivi ce ne sono parecchi ma vi prego di tenere fuori da queste storie la pista di atletica.
Vorrei infine ricordare a quelle solerti menti pensanti che vorrebbero fare della pista una sorta di area...teatrale da adibire a spettacoli di non si sa chi... che a Giarre esistono parecchi anfiteatri che, dicono, sono stati costruiti proprio per questo fine...
Mi verrebbe da ridere se tra qualche anno dovessi andare a correre nell'anfiteatro di Trepunti perchè nella pista di atletica si sta rappresentando l'Amleto di Shakesperare.

Grazie ad Isidoro per l'ospitalità
Saluti

Carlo Russo