venerdì 29 maggio 2009

Prevenzione del rischio sismico: gli adempimenti e la situazione nel giarrese

Dopo la tragedia del terremoto di Abruzzo la sensibilità verso i problemi connessi al rischio di terremoti è notevolmente aumentata. Ancor più dalle nostre parti, dove la terra è "ballerina" di suo, come sappiamo. In questo clima di maggiore attenzione verso questi problemi, e dopo la scossa del 13 maggio scorso con epicentro vicino S. Venerina, particolarmente avvertita a Macchia di Giarre, nella zona della faglia di Fondo Macchia, è maturato il mio interesse, come cittadina, di approfondire alcuni aspetti relativi alle attività di prevenzione del rischio sismico nella nostra zona.
Come ho già detto in questo blog rispondendo a due interessanti commenti al post di Isidoro "Protezione Civile" a Giarre, nel caso si verificasse un evento sismico rilevante, io mi sentirei più sicura se sapessi che tutti i soggetti locali preposti alle attività di protezione civile, sapessero bene cosa fare, avessero cioè già previsto e coordinato il "chi", "come", "dove", ecc..delle rispettive azioni, in modo da lasciare l'organizzazione dell'emergenza il meno possibile all'improvvisazione, al pressapochismo e alla superficialità. E mi sentirei inoltre più sicura se fossi informata sulla portata dei rischi che corro e se le azioni di prevenzione fossero rese note, ed in modo chiaro, ai cittadini
Penso sia giusto sapere.
Tuttavia la stampa e le nostre istituzioni hanno detto, e dicono, poco e niente al riguardo. Tutta l'attenzione è stata concentrata sull'Abbruzzo. Ed anche dopo la scossa locale del 13 maggio scorso, solo poche parole, ed una scarsa informazione. Su Giarre due soli scarni comunicati stampa del sindaco. Poco e niente sappiamo, da semplici cittadini, degli adempimenti istituzionali in materia. E ancor meno se siano stati fatti tutti i rilievi tecnici sugli edifici a rischio, e soprattutto, se si sia provveduto a metterli in sicurezza, o se, perlomeno, si stia già provvedendo. Perchè queste sono le cose che contano, e che è importante sapere, io ritengo, non tanto, o non solo, vedere chiuse le scuole di Giarre per un giorno (peraltro quello successivo alla scossa del 13 maggio), se poi non è chiaro cosa sia stato fatto prima e dopo, se il rischio sismico è attenzionato davvero anche in "tempo di pace", e se si sta provvedendo alla sicurezza...
Anche "girando" in internet si cava poco, nel senso che non è semplice, da profani, mettere insieme tante notizie sparse qua e là e riunirle in un quadro unitario che fornisca un'idea di quella che dovrebbe essere la situazione attuale, se le leggi fossero applicate, e di quella che è, invece, essa di fatto. Io ci ho provato,ho cercato di capire meglio.
Vi riporto quello che ne ho tratto.
Dal complesso della normativa nazionale e di quella della Regione Siciliana ( in calce riporto tutti i relativi riferimenti ) i Comuni, fin dal 1998, debbono redigere i piani comunali di emergenza di protezione civile, per le varie tipologie di rischio, ovviamente incluso il rischio sismico. In tali piani vanno individuate le aree di attesa, quelle di ammassamento delle risorse, nonchè quelle per il ricovero e gli attendamenti, queste ultime opportunamente predisposte con apposite opere di urbanizzazione. L'approvazione di un piano specifico di emergenza per il rischio sismico risulta tanto più un fatto di notevole importanza, se si pensa che TUTTI i Comuni della provincia di Catania sono stati classificati ed inseriti nella ZONA 2, cioè a rischio sismico abbastanza elevato, secondi solo a quelli della zona 1, che è quella a più forte rischio di terremoti distruttivi. ( O.P.C.M. 3274 del 20 marzo 2003 e D.D.G n.003 del 15 gennaio 2004 del Dipartimento regionale di Protezione Civile, che ha reso esecutiva in Sicilia la classificazione sismica dei Comuni siciliani).
Detto cio, se ne dedurrebbe che a Giarre ci debba essere già un tale piano di emergenza, come anche negli altri Comuni del catanese..Ebbene, così non è: tutti e 58 i Comuni della provincia di Catania sono inadempienti al riguardo: nessuno ha adottato uno specifico piano di emergenza di rischio sismico. Qualche piano c'è, anche a Giarre, ma specifico per altri tipi di rischio. (è di ieri, 28 maggio, ad esempio, la notizia di stampa relativa alla predisposizione del piano di emergenza incendi).
Insomma, vi sono singole azioni, interventi isolati, e/o vecchi e generici piani, come quello di protezione civile di Giarre del 1998, linkato nel post di Isidoro soprarichiamto, ma non c'è , fino a prova di smentita, nessun piano organico aggiornato di prevenzione specifica del rischio sismico! Tant'è che, relativamente alla nostra zona, non se ne trovano tracce su internet, e tant'è che dei solleciti in tal senso pare siano stati già recapitati ai Comuni dopo l'allarme creatosi con i recenti fatti d'Abbruzzo.
Perchè simile inerzia? Cosa si aspetta? Che muoia qualcuno per provvedere?
Possibile che, anche in questo caso, si pratichi la solita, tipica, gestione delle nostre Amministrazioni, di perpetuare la routine burocratica, aspettando di risolvere le cose sulla spinta dell'emergenza? Confidando sempre solo nella fortuna? O in qualche santo?
Purtroppo pare di si!
Certo non solo i Comuni hanno obblighi, vi sono anche altri soggetti chiamati a provvedere, pensiamo alle scuole, agli ospedali, alle caserme, ecc.. Questi, rispetto ai nostri Comuni, sembrano essere un pò più sensibili all'argomento. Ad esempio in alcune scuole sono state disposte in passato varie esercitazioni, e sono stati approntati gli schemi di evacuazione, ecc..Ma, sapere che quella che manca è proprio la "regia" del Comune, non è confortante!
Ad oggi, a Giarre, non solo non abbiamo questo piano, ma non siamo nemmeno stati informati, almeno non in modo chiaro ed esaustivo, nè sui comportamenti da tenere in caso calamità conseguente a terremoto (dove andare, a chi rivolgersi, cosa portare, ecc..) nè se sia stato stilato ed aggiornato un elenco sia degli edifici a rischio che dei relativi interventi di consolidamento, attuati o programmati.
Dieci anni fa, voluto dall'allora sottosegretario di stato alla protezione civile, Franco Barberi, era stato condotto un censimento sulla vulnerabilità degli edifici in Italia, e per la nostra regione, nella Sicilia orientale. Ne sono state trattte delle belle pubblicazioni e dei dati , di cui si è tenuto anche conto nell'esercitazione EUROSOT 2005 per costruire la mappa della vulnerabilità e per fare le previsioni dei danni in caso di terremoto simile a quello che distrusse Catania nel XVII secolo, ma cosa ne è stato di quei dati? Sono serviti solo a riempire gli scaffali di polverosi archivi?
Insomma, da questo mio tentativo personale di capire e documentarmi ne ho tratto un quadro sconfortante, fatto di scarsa trasparenza e di inerzia istituzionale, soprattutto locale. Ed il fatto che Giarre non sia l'unico Comune che disattende a tali compiti non mi consola affatto, anzi..
Penso che noi cittadini dovrenmmo pretendere la prevenzione e l'informazione in questo settore dai nostri amministratori.
A Catania, ad esempio, si ha notizia di una organizzanda petizione per chiedere al Comune di rendere noto l'esito del censimento fatto nel 2007 sugli edifici vulnerabili. (qui il link all'articolo da cui ho tratto la notizia).
Infine, sempre per concentrare la mia attenzione sulla territorio di Giarre, ci sarebbe in particolare da chiedersi, anzi, da chiedere alla nostra Amministrazione Comunale, se alcuni edifici cruciali, come il Teatro Rex, o il Liceo socio-psico-pedagogico, o l'Istituto Verga, o stesso Ospedale, si possano dire, in tutta serenità, edifici sicuri..
In ultimo, tanto per avere meglio idea di come siano andate le cose nel nostro capoluogo di provincia, in materia di protezione civile e di prevenzione, metto il link ad un altro intressante articolo da cui emerge che a Catania i fondi, che pure non mancavano, per mettere in sicurezza gli edifici più a rischio siano stati stornati per altre opere...Ed è facile dedurre che anche in tanti altri Comuni le cose non vadano molto diversamente..

Nota a margine - la normativa
Legge n.225 del 24 febbraio 1992; D. legsl. n. 112 del 31 marzo 1998; legge regionale n. 14 del 31 agosto 1998 - O.P.C.M. n.3274 del 20 marzo 2003 - D.D.G. n. 003 del 15 gennaio 2004 delDip. Regione Sicilia di Protezione Civile; D.D.G n.1372 del 28 dicembre 2005 del predetto Dipartimento e, infine, intesa tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano e le Autonomie Locali sugli "Indirizzi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio connessi alla vulnerabilità di elementi anche non strutturali ngli edifici scolastici" sancita nella Conferenza Unificata nella seduta del 28 gennaio 2009 .

3 commenti:

Maria Gabriella Leonardi ha detto...

Il link con il piano d'emergenza comunale. Sono 17 pagine
http://www.comune.giarre.ct.it/il_comune/organizzazione/upload/servizio_protezione_civile_e_pronto_intervento_2.pdf

Isidoro ha detto...

Il link al piano di emergenza comunale lo avevo dato anche io qualche post fa. Se non ho capito male l'intervento di "Una Giarrese", lei si riferisce alla mancanza di un piano specifico per il rischio sismico: ma sono certo che, al riguardo, interverrà lei nuovamente. Mi corre l'obbligo sottolineare però che i piani servono a ben poco, se non sono costantemente aggiornati nel tempo (pagina 6: La sala operativa comunale si troverebbe in Via Callipoli 81 o al campo di polo, dove vediamo tutti le scritto COC e COM? Sono luoghi sicuri in caso di terremoto questi o rischiamo di trovarci tutti con la struttura di coordinamento in mezzo alla strada, in caso di emergenza?). Inoltre si dovrebbe badare a metterli in pratica e a perfezionarli mediante divulgazione e continue esercitazioni. Il piano di emergenza recita a pagina 16: "La cittadinanza deve essere a conoscenza:
- dei potenziali rischi a cui va incontro
- come proteggersi e come affrontare i pericoli
- conoscere in anticipo come provvedere a se stessi e ai propri familiari.
Il Comune pertanto provvede alla informazione della cittadinanza attraverso:
- la pubblicazione di depliant con la indicazione di norme di comportamento e le aree di raccolta
della popolazione;
- l'organizzazione di conferenze divulgative aperte alla cittadinanza;
- l'organizzazione di incontri di informazione e di formazione indirizzate alle associazioni o altri
organismi di aggregazione."
Tu, Gabriella, sarai sicuramente più a conoscenza di me delle cose: è stato fatto tutto questo, è stato fatto in modo sufficiente?

Francesca A A:una giarrese ha detto...

Si, quel piano è quello del '98, già citato da Isidoro e vecchio di 10 anni, e non è specifico per la prevenzione del rischio sismico, che, nel nostro territorio dovrebbe preoccupare prioritariamente, rispetto ad altri rischi..Su internet se ne trova qualcuno, ma di qualche comune di altre regioni, magari solo più solerti ed attente al bene dei propri cittadini..
Poi sono d'accordo con quanto dice Isidoro, i piani se non sono aggiornati, e, aggiungo, se non sono fatti con criteri e verifiche, non solo per adempiere ad obblighi di legge, servono a poco, certo.
Infine, le informazioni dovrebbero essere rese note a tutti i cittadini, in modo chiaro e semplice..Ora, mi sarà anche sfuggito, ma, come semplice cittadina residente a Giarre, non ricordo di essere stata molto sensibilizzata ed informata dalla mia Amministrazione, a parte qualche conferenza organizzata peraltro da qualche associazione e non direttamente dal Comune..
Infine, se le verifiche sugli edifici vulnerabili sono state fatte, sarebbe utile rendere noto l'elenco, con i relativi interventi fatti, o che sono stati programmati..Ed anche questa cosa, tuttavia, non riesco a saperla, sempre da semplice cittadina..Perchè? perchè non sono "addetta ai lavori"? oppure perchè non è stato ancora fatto un simile elenco? in mancanza di informazioni pubbliche, questo dubbio viene spontaneo..E non è bello