venerdì 27 febbraio 2009

Sull'Ato idrico

Ieri sera, al Comune di Riposto, si è svolto un consiglio comunale straordinario sul "trasferimento alla SIE spa del servizio idrico integrato". Non sono rimasto fino alla fine. Voglio comunque adempiere al mio dovere di cittadino segnalando informazioni e materiali che potrete attingere da internet. Dobbiamo sapere.
Anche perché, a dispetto del tanto invocato federalismo, i comuni vanno trasformandosi in scatole vuote, molto costose, per giunta, e la gestione di servizi essenziali, come quello dei rifiuti solidi urbani e dell'acqua, vengono trasferite d'imperio a privati o, comunque, ad enti privi di responsabilità politica.
Vorrei intanto segnalare questo articolo, ripreso dal blog di Saro Cerra: "Acqua, un affare che scotta"
Cercando, cercando, si trova che l'affidamento alla SIE del servizio idrico integrato nella provincia di Catania, è stato dichiarato illegittimo dal Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana e che la Regione Siciliana, per questo affidamento, è stata "rimproverata" dal Garante antitrust. Riporto letteralmente:
l'ultimo caso dell'ATO Catania 2 riguarda l'affidamento del servizio idrico integrato effettuato nei confronti di una società con capitale interamente detenuto dalla Provincia di Catania, cui ha poi fatto seguito una controversa gara per la selezione di un socio privato che ne rilevasse il 49%, e che nuovamente riproponeva la questione della commistione tra gestione di servizi e realizzazione di opere. Al proposito, risulta come il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia abbia statuito l'illegittimità dell'affidamento (sentenza n. 589/06 del 27 ottobre 2006), ma la pronuncia non avrebbe poi dispiegato effetti in quanto non ne sarebbe stata richiesta l'esecutività a fronte di un sopravvenuto accordo tra Consorzio e amministrazione provinciale competente. (fonte: http://www.lavoripubblici.it/)
Molto interessante, anche se di difficile lettura, mi è sembrato anche questo articolo in formato pdf: dobbiamo imparare a leggere i bilanci se vogliamo sapere quello che fanno, spesso, alle nostre spalle coloro che amministrano la cosa e le cose pubbliche.

Insomma, è abbastanza per essere molto preoccupati. E dire che se fossimo in Germania o in Svezia, un ambito territoriale ottimale per la gestione di alcuni servizi, sarebbe stata una bellissima idea.

Per ora basta. Teniamoci informati, e stiamo attenti, partecipiamo a tutte le iniziative utili per evitare disastri. Nessuno può pensare che, in tempi di crisi come questi, la gente sia disposta a foraggiare ancora una classe politica clientelare che moltiplica a proprio esclusivo uso e consumo i posti di sottogoverno e i relativi costi e, foraggia con finanziamenti destinati alla collettività le tasche dei privati.

Saluti a tutti

Isidoro

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