lunedì 26 marzo 2012

Comunicato stampa della Rete delle Associazioni e dei Cittadini sull'istituzione del PPI e altre gravi problematiche

In relazione al comunicato stampa dell'ASP di Catania del 19/03/2012 (e ai correlativi articoli di stampa apparsi sul quotidiano La Sicilia) con il quale si annuncia l'attivazione dei dieci punti di primo intervento dell'Azienda Provinciale provinciale sanitaria di Catania, e con particolare riferimento alla situazione del p.o. di Via Forlanini in Giarre, la Rete delle Associazioni intende evidenziare quanto segue: il tono compiaciuto del comunicato stampa e dei predetti articoli di stampa non appare adeguato alla realtà dei fatti come si va configurando. Infatti appare fortemente inopportuna la soluzione di allocare il ppi di Giarre presso il presidio ospedaliero (unico caso in tutto il territorio di competenza dell'Asp CT), quando si sarebbero potuti individuare dei locali ben più vicini al centro cittadino e ai bisogni delle persone. Inoltre la predetta allocazione in una struttura della quale lo stesso Commissario straordinario ha denunciato in un recentissimo passato evidenti “criticità strutturali” e che soffre di mancanza di spazi per i reparti medici, non potrà che ritardare l'attuazione del decreto assessoriale del 2010. Si fa notare a tal riguardo che mentre al PS si giunge solitamente o con mezzi propri o con l'ausilio del 118, al ppi si dovrebbe giungere esclusivamente con mezzi propri. Di qui la necessità di individuare locali in zona centrale al fine di rendere il meno oneroso possibile il raggiungimento del sito da parte dell'utenza. La Rete, pur non volendo fare un processo alle intenzioni e restando in attesa dello sviluppo concreto della situazione, esprime la propria perplessità in ordine al pericolo di confusione che si ingenererà nell'utenza allorquando si recherà presso il P.O. di Via Forlanini. Il rischio paventato è che si aggravi l'attuale situazione in cui tutti i “codici bianchi” in arrivo al P.S. vengono dirottati alla guardia medica la quale a sua volta, vista la gran mole di interventi, spesso non accetta i non residenti a Giarre, reindirizzandoli tutti nuovamente al P.S. o alle Guardie Mediche dei Comuni di loro residenza. Appare ovvio che senza un efficiente “triage” comune ai due servizi (ppi e ps), si creeranno disservizi, perdite di tempo e situazioni effettivamente pericolose in cui i pazienti saranno rimpallati da un posto all'altro. Di tale coordinamento non si da alcun conto nel comunicato stampa che pure è rivolto con finalità informative alla popolazione. La Rete inoltre esprime le proprie perplessità in ordine alla possibilità dell'Asp di allocare presso il ppi di Giarre personale sanitario (specie infiermeristico) in numero congruo, specie se si considera la cronica carenza di personale presso l'ospedale. In tale concreta ipotesi il ppi diventerebbe l'ennesima struttura dai contorni incerti, improduttiva e fonte di sprechi, che distoglierebbe risorse all'effettiva capacità di soddisfacimento dei bisogni sanitari della popolazione. In definitiva, il Ppi è l'ennesima dimostrazione delle scelte del Governo regionale e dell'Azienda nei confronti dell'ospedale di Giarre: trasformarlo in un ambulatorio dove al posto dell'ospedale hanno messo il PTA ed al posto del pronto soccorso intendono mettere il Ppi. Per questo non si comprendono e appaiono quanto mai fuori luogo le espressioni di consenso che provengono dall'amministrazione comunale e dal Presidente della commissione straordinaria per l'ospedale del Consiglio Comunale. In ultimo, mentre si redige questo comunicato, ad ulteriore riprova della strategia di snaturamento e trasformazione del presidio ospedaliero di Giarre in un servizio ambulatoriale la Rete registra, deprecandola, la recentissima decisione del Commissario Straordinario della ASP 3 di Catania di trasferire il consultorio familiare nei locali del nosocomio di Via Forlanini a far data dal 10 aprile p.v., come reso noto da notizie di stampa e TV. Quanto sopra in spregio delle esigenze del territorio, che necessità di un servizio ad alta affluenza di utenti, come è il consultorio di Giarre, inserito nel contesto del centro urbano, in grado di assicurare privacy e facilità di accesso per svolgere tutte quelle attività di prevenzione e di tutela della salute della donna e della maternità che solo un consultorio, NON un ospedale, può garantire! Tanto più, che, non essendovi ormai da alcuni anni il punto nascite all’Ospedale di Giarre, il consultorio, è chiaro, sostituirebbe l’attività ambulatoriale di ostetricia e ginecologia ospedaliera.

sabato 3 marzo 2012

Assemblea pubblica per l'Ospedale di Giarre: i contenuti e le assenze eccellenti

Riporto il testo del comunicato stampa della Rete delle associazioni e dei cittadini sull'Assemblea pubblica di lunedì 27 febbraio scorso. Mi sembra doveroso dare spazio, almeno qui, alla voce di chi all'Ospedale di Giarre ed alla tutela della salute attraverso strutture pubbliche nel nostro popoloso comprensorio jonico-etneo ci crede davvero (e non solo formalmente, per un gioco delle parti, per la carica che ricopre)!!
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Nella serata del 27 febbraio 2012 si è svolta a Giarre l’Assemblea pubblica organizzata dalla Rete delle Associazioni e dei Cittadini per discutere e chiamare a raccolta associazioni, istituzioni e cittadini sulla nota degradata situazione dell’Ospedale di Giarre, che riesce ancora a garantire interventi e prestazioni ospedaliere più per la buona volontà di pochi, che per le condizioni in cui essi sono lasciati ad operare.

Alla Assemblea hanno partecipato non solo cittadini e rappresentanti di associazioni del nostro comprensorio,ma anche esponenti di associazioni operanti in altri comuni, come Paternò e Bronte ed il sindaco del Comune di Caltagirone, che ringraziamo tutti particolarmente per essere venuti, specie in considerazione delle avverse condizioni meteorologiche della giornata. Erano inoltre presenti il Vice Presidente della Commissione Parlamentare sugli errori in campo sanitario, il Presidente della Consulta Regionale per la sanità, il presidente della Commissione per l’ospedale di Giarre ed i consiglieri comunali della stessa, il presidente del Consiglio Comunale di Giarre, un consigliere provinciale ed alcuni esponenti polici locali.

A fronte di queste presenze , non possiamo non evidenziare la ASSENZA di TUTTI i SINDACI del Distretto di Giarre e della Azienda Sanitaria della Provincia, non presente né nella persona del Commissario Straordinario, né in quella di qualche delegato rappresentante, nonostante siano stati invitati tutti per tempo.

Una assenza che dimostra la poca attenzione delle amministrazioni verso il tema, e che certamente, segnala un problema di rapporto con i cittadini da parte delle istituzioni locali ed un perdurare di logiche autoritarie e poco interessate al confronto con i cittadini da parte della Azienda Sanitaria. Giudizio confermato dall'incontro, avvenuto il 29 febbraio 2012 tra l'amministrazione comunale e dirigenti dell'Asp che, oltre ad escludere le associazioni della Rete, perfino quelle che forniscono importanti servizi all'interno dell'ospedale, evidenzia il tentativo da parte dell'amministrazione, come al solito, di recuperare visibilità dopo l'iniziativa della Rete delle Associazioni e solo quando ormai la situazione è abbastanza compromessa.

L'Assemblea ha comunque rappresentato un momento importante di confronto e di volontà di imprimere una svolta in questa lotta civica per il nostro Ospedale, una battaglia che va vista nell’ottica, globale, del riordino della Sanità in Sicilia. L’incontro ha infatti rappresentato una fondamentale tappa di avvicinamento e di costituzione di un rapporto costruttivo con le associazioni che sul tema si battono nei loro territori e la presenza del Sindaco di Caltagirone insieme ad altri contributi, ci ha consentito di intravvedere un percorso di modifica possibile del piano sanitario regionale nella direzione di una maggiore attenzione verso le minori realtà locali, quelle dei comuni sedi di presidi ospedalieri, che ad oggi sono emarginati a favore dei grandi centri urbani.

Nello specifico dell'Ospedale di Giarre è scaturita la forte volontà, da parte della Rete di lottare per il rispetto, senza condizioni, del decreto assessoriale n. 747 del 12 marzo 2010, pienamente in vigore, non essendo stato né abrogato, né modificato.

In conclusione, la Rete delle associazioni intende proseguire sia nella lotta per il rispetto del dettato normativo,che nelle azioni di raccordo ed intesa con le associazioni della provincia a difesa del diritto alla salute dei citadini.