martedì 11 settembre 2012

Giarre-Riposto-Mare-Vulcano...


Leggo dalla bacheca di un mio contatto Facebook :

Oggi per l'ennesima volta ho guardato il nostro porto, ed ho immaginato di vedere in tutte le banchine ormeggiate centinaia di imbarcazioni e a terra migliaia di turisti a fare shopping. Di conseguenza centinaia di posti di lavoro, meno disoccupati e più economia. Poi di colpo mi sono svegliato e ho visto solo un’ altra incompiuta!! Con i nostri soldi prelevati per mantenere una classe dirigente e politica inutile, incapace e spendacciona ! E NESSUNO PAGA.! Basta ,è ora di finirla !Fuori i responsabili, intervenga chi di dovere .

Qualche settimana fa sono stata letteralmente “attraccata” da una bellissima biondina francese di 18 mesi -eh si… nonostante la soglia degli –anta, il mio fascino innato è rimasto assolutamente intatto ;-) - inizio a colloquiare con la madre della piccola, tirando fuori dai cassetti della memoria il “miglior” francese che potessi parlare ostentando una sicurezza nel dialogo che non mi è usuale neanche nei discorsi che faccio con i miei connazionali. La ragazza si mostra estasiata e felice di avere davanti  una persona in grado di parlare con lei, poiché lamenta il fatto di aver trovato parecchie difficoltà durante il suo soggiorno in Sicilia a comunicare con la gente che non è assolutamente preparata nella conoscenza delle lingue straniere ( e pensare che il mio è un linguaggio stentato, mica sono un linguista...)
Un altro grossissimo problema che ha dovuto affrontare nel suo viaggio in Sicilia, è stata la difficoltà nel trovare dei luoghi di ristoro capaci di soddisfare le esigenze nutritive della piccola Louise.  Ristoranti, pizzerie, trattorie non sono in grado di fornire menù adatti ai bambini o peggio ancora ai neonati e non riusciva a comprendere il perché di tanta disorganizzazione.

Ah beata ingenuità!!!!

Come avrei fatto a spiegarle che qui in Italia quando una mamma decide di andare al supermercato con il proprio bimbo esce di casa con il trolley portando con se pappette e pannolini e salviettine e giocattolini e tutto ciò che potrebbe servire al principino che si trova a passare un paio d’ore lontano da casa e che quando la famiglia decide di fare una gitarella fuori porta con infante al seguito, mette in macchina tanta di quella roba che sembra stiano effettuando un trasloco.
È evidente che alle mamme italiane non basta mettere in borsa un pannolino di ricambio, dell’acqua e qualche salvietta umidificata per godersi il mondo con i propri figli, certi del fatto che ovunque vadano troveranno ciò di cui possono aver bisogno, perché forse questa certezza non possono averla.
Da noi la gestione dei bimbi piccoli sembra essere differente, più difficoltosa, più drammatica quasi, quando invece forse basterebbe un po’ di leggerezza e tranquillità; non sono mamma e certamente riceverò parecchie critiche per aver espresso un parere su un argomento che conosco soltanto di riflesso, ma la storia che ho raccontato serve da commento al post scritto dal mio contatto Facebook.

Noi continuiamo a chiederci cosa fanno “chi di dovere” ( istituzioni e politici in primis), per rendere fruttuoso il potenziale turistico della nostra regione, sono perfettamente a conoscenza della drammatica situazione delle incompiute nel comprensorio ionico-etneo ma è altrettanto vero che pecchiamo in ricettività, nella capacità di rispondere adeguatamente alle esigenze del turista, restiamo i soliti fatalisti e continuiamo a cadere nella trappola dell’assistenzialismo, non sono questi gli atteggiamenti che risolleveranno le sorti economiche del nostro paese e rinvigoriranno i fasti turistici dell’isola, ma sarebbe certamente più opportuno cominciare a comunicare con la gente cercando di comprendere le esigenze di coloro che hanno voglia di visitare il nostro paese; abbiamo così tanto da offrire da un  punto di vista paesaggistico, culturale, architettonico, gastronomico e cosa importantantissima come popolo sappiamo essere allegri e divertenti. Prendiamo coscienza del fatto che i soldi che ci hanno rubato  non ce li restituirà mai più nessuno, è ingiusto lo so, ma la sterile lamentela non porta  a niente, dobbiamo ricominciare dal basso, dobbiamo evitare che tornino alla ribalta politica e sociale sempre e solo le solite persone che sono votate all’interesse personale e si disinteressano della comunità e nel frattempo dobbiamo capire in prima persona le necessità “spicciole” ma efficaci che potrebbero permetterci di fare i passi avanti di cui siamo capaci, ma che non facciamo mai per pigrizia o per paura  forse.

Questo post può sembrare fuori luogo in un momento in cui l'emergenza a Giarre è di tutt'altra natura, ma non dimentichiamo che per noi il turismo è vitale e dove non arrivano le istituzioni devono arrivare gli operatori in prima persona, qualcuno mi darà della presuntuosa, ma è ovvio che non io non stia attaccando nessuno in particolare, magari a Giarre-Riposto la situazione è diversa, magari a differenza di ciò che mi ha raccontato la mamma di Louise la nostra zona è più a misura di stranieri, a misura di bimbi ( !?!) e dei turisti in genere, ci sono tanti "vacanzieri" in giro nelle nostre zone e se loro non vogliono sforzarsi o fanno finta di non parlare l'italiano cerchiamo di essere superiori noi, manifestando tanta di quella professionalità da farli impallidire ( per la serie anche al mercato ittico dovrebbero essere in grado di comunicare in lingua straniera e vedi che figurone...), sono certa che degli investimenti seri (non necessariamente finanziari, quanto di impegno nel soddisfare le esigenze del turista), porteranno ad ottimi risultati; impariamo a tenere pulite strade e spiaggie alla faccia del cattivo funzionamento degli ATO ( prima o poi pagheranno lo scempio compiuto), impariamo a valorizzare le cose presenti sul nostro territorio, impariamo a comunicarlo a chi parla una lingua differente.
Non sono un operatore del settore, ma io CI CREDO!

3 commenti:

Francesca A A:una giarrese ha detto...

voglio crederci anch'io..ma sempre più gravosa questa "fede".. :(

Lodovico ha detto...

Boh!? Non saprei. Non parlo per esperienza personale ma devo dire che tutte le volte che mi sono recato in ristorante in comitiva, con tanto di coppie con bimbi a seguito, ho sempre riscontrato una grandissima disponibilità nei ristoratori. Disponibili sempre a riscaldare le pappette o fornire contenitori con acqua calda per il "bagnomaria" delle stesse. Non credo che all'estero si trovi di meglio. I miei zii gestiscono una gastronomia in Francia e proprio alcune settimane fa, nei discorsi con loro, non mi pare sia emersa una sostanziale differenza qualitativa loro vs noi. Per inciso le gastronomie italiane all'estero sono molto apprezzate e non solo per la particolarità delle pietanze ma anche per la cortesia ed il servizio. Se ne deduce che in un contesto diverso le "stesse" persone hanno una resa qualitativa migliore ... A voi le conclusioni!
(Lorenzo)

Mariella D'Agata ha detto...

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/catania/notizie/cronaca/2012/25-settembre-2012/i-beni-culturali-chiusi-ora-pranzoe-giorni-festivi-turisti-bocca-asciutta-2111965525160.shtml

:-(