martedì 16 novembre 2010

L'Ospedale di Giarre e l'inaugurazione del PTA

(Riporto l'interessante nota di Francesca Arnone.)

Oggi, 15 novembre 2010 è stato inaugurato all’interno dell’Ospedale di Giarre il PTA (Presidio Territoriale di Assistenza).Ecco cosa succede.
I PTA dovrebbero essere dei servizi sanitari, che, concepiti con lo scopo di razionalizzare la spesa e l’offerta sanitaria, offrono, in alternativa ai servizi ospedalieri, prestazioni di tipo ambulatoriale per casi, soprattutto, di malattie croniche, come ad esempio il diabete. Di fatto sono dei servizi ambulatoriali, previsti e finanziati (almeno per ora, per il futuro non si sa perché non vi è alcuna garanzia di continuità) dalla Legge Regionale di riforma del sistema sanitario siciliano. Forse, in un contesto di sanità che funziona e dislocati efficacemente nel tessuto territoriale, possono essere un filtro tra i medici di famiglia e gli ospedali. Ma un PTA collocato dentro un ospedale, quello di Giarre, che da anni si sta vedendo progressivamente svuotato di reparti, di personale e di strumentazione non può non destare il sospetto che si tratti, in realtà della vera morte dell’Ospedale di Giarre in quanto tale e del suo declassamento a mero poliambulatorio, come peraltro avvenuto in altre realtà territoriali in cui è stato implementato. Nonostante vi siano tutte queste premesse negative, l’inaugurazione ha avuto il bene placido dell’Amministrazione comunale giarrese, che incapace posizioni indipendenti e critiche, si è detta, per bocca del sindaco, sig.ra Sodano, felice perché "una apertura è meglio di una chiusura”. E non solo, l’evento è stato inserito in un il clima generale da kermesse trionfalistica! I vertici della ASP di Catania, i vari rappresentanti istituzionali regionali e locali e due dei massimi rappresentanti nazionali del PD (Livia Turco e Anna Finocchiaro) tutti hanno tratteggiato in termini di vittorioso traguardo l’inaugurazione di questo PTA!!
Di contro a questo clima festoso e raggiante (??!!??) una città un territorio, assenti, almeno in forme organizzate di massa, come ad esempio una grande contromanifestazione! Peccato! Sarebbe stato un bel segno di dissenso netto e compatto, che avrebbe marcato chiaramente le responsabilità e le differenze tra politici e dirigenti ASP plaudenti da un lato e cittadini, desiderosi solo di difendere il proprio diritto alla salute dall’altro.
Ciò nondimeno non posso non ricordare che segnali concreti di una cittadinanza attiva, che reclama diritti e che propone, ci sono nel nostro territorio e vanno giustamente evidenziati.
In primo luogo la Rete di associazioni e cittadini, che oggi ha manifestato il proprio dissenso con l’assenza all’inaugurazione, da tempo si batte, forte anche del consenso di circa 16 mila firme raccolte, per la difesa dell’Ospedale di Giarre come realtà funzionante . Lo ha fatto, e continua a farlo, tallonando l’ASP sul rispetto degli impegni assunti, riuscendo a portare la questione all’attenzione della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sugli errori in campo sanitario ed infine da ultimo strappando all’ASP la redazione della carta dei servizi ospedalieri forniti dal Presidio di Giarre, documento quest’ultimo importante ed “ovvio”, ma che tuttavia non era stato fino ad ora prodotto. Altri gruppi e singoli cittadini sono pure presenti nell’hinterland giarrese ed oggi hanno manifestato visibilmente presentandosi all’inaugurazione con una provocatoria lapide in polistirolo dell’Ospedale di Giarre e chiedendo il “commissariamento dell’ASP 3”.
Le presenze di cittadinanza attiva, dunque ci sono, ma, ahimè, spesso non trovano il giusto rilievo negli organi di stampa locali e spesso sono oggetto di critiche e polemiche sterili, anche intestine.
Ecco, dopo quanto fin qui esposto credo che di positivo ci sia almeno una cosa: una chiara individuazione di responsabilità (della Regione, dell’Amministrazione comunale giarrese e purtroppo anche del PD) nell’avere voluto questo modello di sanità e nell’averlo così applicato nel Distratto di Giarre!! Ricodiamocene tutti bene, da oggi in poi, e facciamo le nostre osservazioni e valutazioni!



2 commenti:

Lodovico ha detto...

Non so se sia un refuso ma hai detto proprio bene "DISTRATTO di Giarre"!
Perchè si ha proprio l'impressione che questa manovra sia stata perpetrata sfruttando l'indifferenza dei molti; l'impegno pur strenuo dei pochi non poteva essere sufficiente ad arginarla: la Politica è sensibile esclusivamente ai grandi numeri.
Credo che ci sia parecchio da fare a monte, anzitutto smantellare la cultura del fatalismo e della "delega", per cui quando le cose non vanno ci si limita ad aspettare che QUALCUN ALTRO se ne prenda carico!
Ottimo articolo comunque. Ricco di spunti di riflessione.
Lorenzo

Francesca A A:una giarrese ha detto...

Si, è un refuso, ma, in effetti, poichè mi trovi pienamente d'accordo in ciò che dici, potrebbe ben essere stato un lapsus freudiano..:)
Grazie a te del commento!
Francesca
P.S. sulla cultura delle delega, e sulle modalità di annullamento del dissenso critico mediante forme di cooptazione, aggiungo, ci sarebbe da discutere per ore...