domenica 13 settembre 2009

Ancora sul terreno di proprietà del Comune di Riposto in Contrada Gancia



Premessa a questa nota.

Devo dire che in questi ultimi giorni mi sono sentito più volte chiamato in ballo su contrada Gancia, sia perchè il Circolo Gramsci ha ritenuto di inserire in una sua nota una mia non bellissima effigie, scattata nel taglio del costone di quel terreno, sia perchè l'11/09 u.s. nel corso della conferenza pubblica organizzata dal Comitato per la piena valorizzazione del territorio comunale, è stato citato un blog (Giarre Riposto Blog), del quale sono uno degli autori. Per questo e solo per questo prendo parola ed espongo le mie personalissime e modestissime opinioni sull'argomento.
Nulla di speciale.
Mi sono un po' risentito quando ho sentito dire che in fondo il terreno in contrada Gancia non è niente di speciale. Niente a che vedere con le bellezze incomparabili della timpa o di altri suggestivi luoghi della Sicilia o del mondo dove vegeta la macchia mediterrana. Un appezzamento di terreno ricoperto da erbe infestanti e basta.
Che la vegetazione non fosse niente di particolarmente raro lo avevo capito anche io durante la mia visita. Sono indegno figlio di un campagnolo, ma anche nella mia botanica ignoranza mi sono reso conto che la vegetazione non poteva essere considerata "macchia mediterranea". Bastava semplicemente dirlo in cinque minuti.
Ma dire che sostanzialmente il nostro territorio non è nulla di speciale, solo per sminuire le argomentazioni della controparte, mi pare come un tizio che si da una forte martellata sull'alluce e poi, con le lagrime agli occhi e la voce strozzata dice: "in fondo non fa tanto male"!.
D'altra parte, non lo dico per campanilismo, lo dicono i fatti: chi acquisterebbe per cifre stratosferiche un terreno che non ha nulla di speciale? Sono stato sui luoghi e mi sono sembrati molto belli. Se non è così, siamo stupidi io e quel povero allocco che comprerà contrada Gancia.
Il potere inarrestabile del denaro
Sapete cosa penso? penso che sia inutile discutere di questa cosa. Chi può fermare la vendita se davvero serve a creare lavoro, investimenti, flussi turistici internazionali? Sembra tutta una discussione abbastanza accademica in cui i giochi sono stati fatti e si vorrebbe giocare alla democrazia. Si mostrano i muscoli. Si fanno conferenze. Si dimostra di avere un seguito popolare, indigeno o importato, E basta.
Chi potrebbe fermare la vendita se veramente c'è questo enorme flusso di denaro di cui si è parlato? Quale amministratore si potrebbe prendere la responsabilità politica di fermare tutto questo? Sono domande retoriche. Si giocherà ancora un po' alla democrazia e poi si farà. La valorizzazione monetaria vince sempre sulla valorizzazione delle proprie radici e del proprio ambiente, elementi che non si possono contabilizzare in cifre e partite doppie, e per questo sono rimosse dalla mente cosciente nei processi di decisione politico-economici.
Mi piacerebbe che ci tenessimo strette le nostre anime.
A questo punto però sento l'obbligo di avvertire tutti sui pericoli e sulle controindicazioni della svendita della propria anima (che considero cosa diversa dalla semplice vendita di un terreno). Non mi piace come sta diventando la nostra società e, nel suo piccolo, non mi piace come sta diventando Riposto. Un'amministrazione di giovani dovrebbe anche avere un qualcosa in più che funga da anticorpo a certi vizi del passato, ma allo stesso tempo rendersi conto che senza il nostro passato di terra e di mare, non siamo nulla. La totale rinuncia ai terreni agricoli a ridosso del mare e alla possibilità di restaurare un angolo di territorio dove vegeti la macchia mediterranea, significa anche rinunciare alla nostra storia a quello che siamo stati per secoli. Il turismo? Puntare solo sul turismo, secondo me, significa barattare un'anima di contadini, pescatori e marinai con un'anima da camerieri. Capisco il lavoro e i soldi, non sono un utopista, ma l'amministrazione pensa veramente di rendere di nuovo grande la nostra cittadina cedendo tutto questo territorio per farne attrezzature turistiche che probabilmente saranno escluse completamente dal godimento della popolazione?
Alcune domande all'Amministrazione di Riposto
C'è chi accusa il Sindaco di Riposto di non rispondere alle domande. Anche io ho alcune da porne, ma ovviamente non pretendo alcuna risposta.
Le domande danno per scontato (giochiamo a carte scoperte...) che l'Amministrazione abbia già deciso di vendere il terreno e che nulla potrà farla tornare indietro, specie quando saranno calati gli assi degli investimenti e dei posti di lavoro.
1. Credo di aver capito dal naturale sviluppo delle mappe del piano regolatore mostrate il 11/09 u.s. a cosa dovrebbe essere accorpato il terreno in contrada Gancia, una volta venduto. E' possibile una posizione ufficiale del Comune su questo argomento?
2. Ci sono garanzie che la fascia costiera di 150 metri di assoluta inedificabilità resti in qualche modo fruibile dai cittadini del Comune di Riposto e dai visitatori, o nessuno di noi straccioni sarà ammesso ad entrare in queste realizzande opere da ricchi?
3. A quali opere pubbliche e con quale priorità saranno destinati gli introiti della vendita di contrada Gancia? C'è la possibilità che con parte del denaro in questione di istituire un parco suburbano dove ricreare un piccolo angolo di macchia mediterranea? C'è la possibilità di realizzare una vera e propria politica comunale di risparmio energetico e di produzione di energia alternativa (eolico - solare), con evidenti risparmi per le spese correnti del Comune e per la produzione comunale di CO2?
4. Domanda agli amministratori: Se fra vent'anni il terreno in contrada Gancia sarà interamente ricoperto da una colata di cemento,i soldi introitati dal Comune saranno stati già tutti spesi, il Comune sarà di nuovo pieno di debiti e voi avrete fatto quanto meno la figura degli ingenui, possiamo venirvi a cercare a casa? Ovviamente scherzo: fra vent'anni non potrei avere l'energia per fare del male a nessuno.
Ma le nuove generazioni cosa avranno in eredità? Dove se ne potranno andare se la "casa" in cui abitano sarà diventata del tutto inabitabile? Questa cosa dei milioni di euro con cui tutti si riempiono la bocca, diventerà il classico biblico piatto di lenticchie?
Spero di no. Ma ho anche poca fiducia.

Saluti a tutti
Isidoro Bonaventura