sabato 31 gennaio 2009

Si potrebbe risparmiare così....



Per esempio si potrebbe risparmiare adottando linux e gli applicativi liberi per l'ufficio. Io sono un semianalfabeta dal punto di vista informatico, eppure in questo momento sto usando linux (ubuntu) e mi sto trovando benissimo. Sul mio computer non c'è l'ombra di un virus e il sistema é stabile e intuitivo. Certo ho qualche problema ma chi non ce l'ha :-)
I programmi della suite openoffice mancano di alcuni fronzoli e di alcune superfunzioni di word e compagni. Ma tante cose chi le usa?
A mio parere, considerata la gratuità, non vedo perché le pubbliche amministrazioni, compresi i comuni di Giarre e Riposto non dovrebbero adottare questi sistemi.
Certo le cose non sono mai così semplici come sembrano e ci può essere una certa diffidenza a passare da un sistema collaudato a uno sconosciuto, ma in tempi di vacche magre come questi,i soldi spesi per l'acquisto di software proprietari non mi sembrano proprio ben spesi. E comunque si potrebbe abbandonare subito office in favore di openoffice senza dover rivoluzionare niente, perché esiste una versione di openoffice (ripeto completamente gratuito e facile da usare) anche per window e legge i files word e office quasi alla perfezione (a volte bisogna aggiustare qualcosina di marginale).
Saluti a tutti
Isidoro

mercoledì 28 gennaio 2009

Un passaparola: l'Ospedale di Giarre su Rai 1

Facciamo volentieri da specchio ad una notizia che ha dato Saro Cerra nel suo blog: in una trasmissione di Rai 1 si parlerà del nostro Ospedale.

Sabato 31-1-09 si parla del rischio chiusura ospedale di Giarre su Rai Uno nel programma “Sabato&Domenica” con Franco Di Mare; il servizio andrà in onda di mattina, all’interno della trasmissione, tra le 7.30 e le 9. Passate parola…..

giovedì 22 gennaio 2009

Sicilia e nucleare (di Aldo Piombino)

Isidoro mi ha mandato un messaggio chiedendomi cosa ne pensavo dell'uscita del ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo sul nucleare in Sicilia. Gli rispondo volentieri, segnalando che per adesso il sunnominato ministro più che per l'ambiente mi pare stia lavorando a favore di chi inquina (basta vedere che ha combinato il nostro governo in Europa...).

Innanzitutto permettetemi una breve presentazione: sono un ambientalista “eretico”: proprio perchè all'ambiente ci tengo non sono entusiasta degli ambientalisti e di molte loro idee. Sono favorevole alla termovalorizzazione dei rifiuti (ovviamente nel quadro di una elevata percentuale della raccolta differenziata!) e sostengo che un nucleare serio sia indispensabile, perchè fornisce molta energia senza produrre emissioni di CO2. Comunque vorrei che ci fosse una intensa ricerca nelle fonti energetiche rinnovabili, in alternative ai combustibili fossili (metano e petrolio): sono convinto delle enormi possibilità dell'eolico mentre nutro forti perplessità sul solare e sui biocombustibili. Come sono anche convinto che in Italia ci siano ottime condizioni per lo sviluppo della geotermia anche al di fuori della Toscana (dalla quale si potrebbe ottenere un buon 10% del fabbisogno nazionale di energia elettrica e risparmiare molto per il riscaldamento domestico). Sono anche, specialmente in nome dell'ambiente, un paladino dei trasporti pubblici e quindi assolutamente favorevole alla TAV (anche se mi lascia sconcertato l'attuale gestione dell'alta velocità e soprattutto quella dei rapporti fra treni ad Alta Velocità e treni normali).

Sono contro il ponte sullo Stretto, ma semplicemente perchè convinto (e sono in buona compagnia....) che il progetto è sbagliato, che in ogni caso i costi sono troppo elevati e che si potrebbero ottenere gli stessi risparmi di tempo spendendo molto meno.

Di queste cose ho parlato anche, saltuariamente, in “scienzeedintorni”, il mio blog già citato da Isidoro.

Ma veniamo al problema del nucleare in Sicilia. La cosa mi lascia molto perplesso.

Il ministro Scajola, poco dopo il suo insediamento, ha annunciato in pompa magna la costruzione di quattro impianti nucleari che nel 2020 forniranno il 10% del fabbisogno italiano di energia: questo annuncio mi sa tanto di pubblicità. Mi spiego: in Italia basta spostare una fermata di un autobus (o un segnale di stop) per avere immediatamente un comitato di protesta. Il permesso deve essere concesso anche da regioni, province e comuni ed inoltre anche i comuni limitrofi a quello interessato possono ostacolare l'operazione: basta che si oppongano al passaggio dell'elettrodotto...

Che si indichino 4 siti per le centrali e un sito per le scorie senza che non ci sia nessuna protesta è semplicemente impossibile. Per cui è da irresponsabili indicare dei tempi tecnici teorici dandogli valenza pratica. Parlare così significa che o si capisce poco o che l'annuncio sia soltanto mera pubblicità per poter dire “noi volevamo fare, ma ci sono stati dei cattivoni che ce lo hanno impedito...”

Questo secondo me non è un esempio del nucleare serio che vorrei. E nell'essere favorevole all'energia nucleare dichiaro, preciso e sostengo fermamente un punto chiave: nessun programma di costruzione di nuove centrali nucleari – dico nessuno - può essere concepito senza prevedere, affrontare e risolvere contestualmente il problema dei problemi, quello delle scorie. A Trino Vercellese, decenni dopo la chiusura della centrale, ce ne sono ancora (o meglio, sicuramente ce n'erano fino a pochi mesi fa, quando un treno speciale ne ha portate via diverse tonnellate).

Veniamo comunque a dove localizzare una centrale nucleare in Sicilia. Per prima cosa occorre avere a disposizione un ingente quantitativo di acqua per il raffreddamento (acque che, comunque, non viene mai a contatto con le radiazioni e quindi non viene contaminata in nessun caso!). Questo, stante il fatto che nell'isola non ci sono fiumi dalla portata sufficiente per questo scopo, limita il posizionamento dell'impianto alle zone costiere.

Un'altra limitazione è la presenza di zone sismiche di una certa importanza, il che esclude la costa jonica e quella tirrenica. In teoria la costa del Canale di Sicilia si potrebbe prestare, ma gli ultimi studi di archeosismologia sui templi di Selinunte indicano la possibilità che anche quest'area sia a forte rischio sismico.

Le coste siciliane presentano poi un altro problema: un elevato rischio - tsunami. Negli ultimi 700 anni le coste joniche sono state colpite da almeno 3 eventi del genere in occasione di terremoti distruttivi (che probabilmente non sono stati generati come in Indonesia direttamente dal sisma, ma da frane sottomarine conseguenti alle scosse). Le coste tirreniche e quelle del Canale di Sicilia sono molto a rischio per tsunami di origine vulcanica: il Tirreno pullula di vulcani attivi, fra i quali il monte Marsili e anche il Canale di Sicilia non è potenzialmente sicuro. Il fatto che ancora nella storia non sono stati registrati eventi particolarmente intensi (Stromboli, oltre a quello del 30 dicembre 2002, ha registrato almeno 3 episodi nel XX secolo...) ci dice che sono eventi che avverranno sicuramente ma con intervalli di tempo molto lunghi, a scala delle migliaia di anni. Però in questi casi confidare nello stellone è un azzardo troppo grosso: i vulcani delle Eolie e del Canale di Sicilia sono esplosi parecchie volte e continueranno a farlo.

Quindi mi sembra di poter affermare che in Sicilia sia impossibile collocare una centrale nucleare. A proposito: visto che in Sicilia proprio nel partito della Prestigiacomo ci sono persone che si sono espresse contro le pale eoliche, in terra e offshore, in nome del paesaggio, queste stesse persone saranno invece favorevoli ad una centrale nucleare?

Ci sono invece aree in cui è possibile ipotizzare uno sfruttamento dell'energia geotermica: sicuramente nelle Eolie ma anche, in futuro, nel Canale di Sicilia dove esiste un grosso campo geotermico, purtroppo sottomarino.



nota: sul problema energetico ho scritto su Scienzeedintorni tre articoli fra giugno e luglio 2008, fra cui:

http://aldopiombino.blogspot.com/2008/07/il-futuro-energetico-dellitalia-tra-un.html


sul Monte Marsili invece questo è il link: http://aldopiombino.blogspot.com/2008/04/il-monte-marsili-un-gigantesco-vulcano.html

domenica 18 gennaio 2009

Brevissimo, sul sole e sulla pioggia

C'è il sole, e tutto va bene. Lo so che la pioggia eccezionale dei giorni scorsi (in poche ore quella che fa di solito in sei mesi) non poteva non creare qualche problema, ma da noi, dove di problemi, e di buche, e di strade dissestate, e di case da ammodernare, e di edifici pubblici da mettere in sicurezza, ecc..ne abbiamo a bizzeffe, le cose si amplificano sempre più del "fisiologico"! Ad esempio, meno male che la materna di Peri era stata chiusa!. Vi immaginate che tragedia poteva succedere, con questa pioggia e le croniche infiltrazioni d'acqua che aveva quella scuola? E, ancora, quello che poteva succedere all'asilo nido di Riposto? Anche se li, c'entra meno la pioggia, credo. Beh, non voglio nemmeno pensarci!
Solo che, c'è poco da fare, non riusciamo ad andare al di là della fortuna, e della chiusura di edifici, per evitare disastri..
C'è scarsa abitudine a programmare e a pensare a queste cose, in "tempo di pace", come si suol dire. E c'è forse anche una distorta scaletta delle priorità. E tutti gli sforzi si concentrano a tappare buchi e buche, sempre male, e sempre provvisoriamemente, fino alla prossima pioggia, e al prossimo allarme, tra qualche mese, o tra qualche settimana, o, al più, tra qualche anno.
Ora, io sarò anche qualunquista e ignorante sulle tante faccende di cui debbono occuparsi ogni giono consiglieri e assessori, ma mi scappa di pensar così, vedendo come vanno le cose..

sabato 3 gennaio 2009

Ponte sullo stretto di Messina

Penso che il ponte sullo stretto di Messina sia un classico esempio di come i politici nazionali e locali facciano spesso demagogia, contribuendo ad illudere i cittadini di questo Stato e di questa Regione, raccontando loro favole a cui loro stessi non credono. Quale sia l'interesse sotteso a tutto ciò non mi è dato di sapere. Forse lo posso solo sospettare.
Qualche tempo fa mi è capitato di leggere su internet questo bel blog di Aldo Piombino che è un geologo non di professione (credo) ma comunque uno che, a giudicare da quello che scrive e da come lo scrive, sa il fatto suo (a proposito: vi segnalo l'articolo sul terremoto di Messina, veramente molto interessante, anche se un po' difficile per le mie orecchie non tecniche).
Sul suo blog circa un anno fa è stato pubblicato questo articolo. Vorrei sintetizzarlo, ma è così pieno di argomenti convincenti contro la fattibilità e la convenienza del ponte che mi sembra abbastanza inutile. C'è una sola cosa che vi consiglio di fare, prima di darmi addosso con la solita storia del disfattista ecologista: leggetelo.
Di recente poi ho trovato sulla Repubblica online questo articolo. Si tratta di un'intervista all'ing. Remo Calzona, che, a quanto si dice nell'articolo stesso, è un luminare in materia di ponte sullo stretto. Leggete anche questo, ve ne prego.
Su questo argomento il prof. Calzona ha anche pubblicato un libro (Remo Calzona, "La ricerca non ha fine - Il Ponte sullo Stretto di Messina",Dei - Tipografia del Genio civile, Roma 2008) di cui Piombino fa un breve riassunto in questo suo articolo sul suo blog.
Magari trovatemi i riferimenti contrari che mi sbugiardino e facciano fare la figura del cretino a Calzona, a Piombino (e a me che li cito :-). Ne sarei ben lieto.
Per finire, immaginavo di trovare argomenti convincenti a favore del ponte sul sito della Società Stretto di Messina, ma questo offre alla nostra vista (alla data odierna) una sconfortante pagina bianca (diciamo azzurra).
Non voglio appesantire ulteriormente questo post, ma avrei tantissime altre cose da dire contro l'opportunità di costruire questo benedetto ponte. Mi limito a dire che con tutti i soldi che costerebbe, si potrebbe davvero costruire in Sicilia un sistema di trasporti marittimo e ferroviario che darebbe alla nostra Regione nuova vita in termini di movimento di merci e persone. E che dire della rete autostradale (oggi mi è capitato di fare la Catania-Palermo e in certe zone sembra si possa veramente andare a fare sci d'acqua). Sono queste le cose per cui ci dovremmo lamentare e mobilitare, secondo me non certo per il ponte.
Saluti a tutti
Isidoro

giovedì 1 gennaio 2009

Buon 2009

Penso al 2009. Non vedo grandi prospettive, nè nel Paese, nè nel mio paese, Giarre-Riposto. E' così. Abbiamo tutti pochi soldi e tanti problemi; quest'anno sembra più che mai. Ma io non mi rassegno al pessimismo. Amo Giarre, e amo Riposto. Vorrei che Giarre si risvegliasse dal torpore e dal pantano in cui sembra essere rimasta..E vorrei che Riposto, che vedo più vitale, sappia canalizzre le sue energie per uno sviluppo per tutti..Non sono in vena di elencare questo e quello, di quest'anno ch' è trascorso, nè di quello ch'è iniziato. Non mi piacciono i consuntivi e non sono brava a far preventivi. Voglio solo augure a me, e a tutti voi, un 2009 il più bello che sia possibile.
Buon anno da parte mia
Nancy