venerdì 31 ottobre 2008

Il blog è aperto

Vorrei ribadire ora, a distanza di qualche mese dall'apertura, che il blog è aperto e che sono bene accetti tutti i contributi, alle solite condizioni naturalmente della non commissione di reati :-) e dell'attinenza alla vita (nei suoi aspetti positivi e/o negativi) delle nostre due cittadine. Ultimamente io e la Giarrese abbiamo scritto poco. Questo è avvenuto un po' perchè è difficile trovare argomenti nuovi su cui sforzarsi di scrivere cose il meno banali possibili, ma anche perchè non abbiamo voluto e non vogliamo tuttora fare di questo luogo virtuale una tribuna per l'esposizione dei nostri pensieri e delle nostre idee (altrimenti lo avremmo chiamato Isidoro Bonaventura e la Giarrese blog :-).
Ovviamente andremo avanti lo stesso... ma suvvia, forza e coraggio, voi concittadini quando parlate nelle piazze o nelle strade avete sempre qualcosa di cui lamentarvi e sempre qualcuno o qualcosa da criticare e spesso vi vengono buone idee su come le cose dovrebbero essere fatte. Possibile che poi non vogliate regalarci qualche vostra idea o raccontarci qualche vostro fatto?
Potete contribuire postando qualche commento o scrivendo articoli vostri: il mio indirizzo email, per qualsiasi chiarimento, lo trovate nel profilo collegato a Isidoro o a "Una Giarrese". Potete anche contribuire in maniera anonima o indicare un nick o un indirizzo di posta elettronica di riferimento.
Per quello che mi riguarda, ho già detto e ribadisco che non mi piacciono i commenti completamente anonimi, per cui saranno pubblicati solo se apportano un contributo e non si limitino a critiche o lamentele generiche contro i politici, gli amministratori, il tempo e il cielo :-)
Spero che accorriate numerosi... o che andiate da qualche altra parte a farlo... spero e prego che andiamo tutti in un'unica direzione, che è quella della vera libertà e della vera democrazia, del bene comune insomma, con il suo connubio di onestà ed efficienza.
Un caro saluto a tutti
Isidoro

martedì 28 ottobre 2008

Sviluppi sull'Ospedale

Ricevo dall'amico Saro Cerra questo commento che trasformo volentieri in post al fine di attribuirgli maggiore visibilità:

Ciao Isidoro e ciao a tutti.
Ci siamo quasi!
Domani 29 ott 2008 alle ore 18:30, nella sala degli specchi di Giarre, dovrebbe venire il SIGN. Scavone; dico dovrebbe, perchè sono già sicuro che non lo farà. Ecco perchè dico "ci siamo quasi", perchè se il suddetto dovesse disattendere quest'ennesimo incontro, credo che ci siano tutti i margini affinchè la manifestazione di giorno 8 possa diventare (se pur civile) una protesta. Giorno 31 mattina io, nella qualità di Presidente della Commissione straordinaria per l'ospedale del Comune di Riposto, andrò insieme al Presidente della comm. Straord. del comune di Giarre a fare un sopralluogo e a parlare con il Dott. Calì. Chi vuole è invitato a partecipare. L'appuntamento è alle 12.
Ciao

Ciao a te Saro e grazie!
Purtroppo al sopralluogo non potrò esserci, per motivi di lavoro, ma alla manifestazione, di protesta o no, vedrò di non mancare
Isidoro

domenica 26 ottobre 2008

Giarre-Riposto: una realtà in due (repost)

Questo post, che riporto qui sotto, lo avevo scritto a luglio, poco dopo gli inizi., quando quasi nessuno conosceva ancora il blog. Ora che non ci sentiamo più tanto soli :-), mi è venuto in mente di riproporlo. Chissà se appassiona pure voi l'argomento! Mi piacerebbe sapere come la pensate! Ma non fraintendetemi: non c'è nessun nuovo orizzonte su questo versante..E' solo per avere un idea "aggiornata" su questo argomento che sembra quasi un tabù..
--/--
Giarre e Risposto distano molto meno del trattino che c'è tra loro nel nome di questo blog. Anzi, non distano affatto: sono un'unico agglomerato urbano. Chi vede da lontano, o dall'alto, questo centro, o anche chi viene da fuori zona, di sicuro stenta a credere che si tratti di due comuni distinti e separati. Solo noi che ci abitiamo lo sappiamo bene, e non la consideriamo una cosa strana.
In passato c'è stata tanta rivalità, quel campanilismo tipico delle piccole realtà di provincia. Ma c'è stato anche un periodo in cui sono stati uniti in un unico paese, Giarre-Riposto, esistito dal 1939 al 1945 e rinominato Jonia nel 1942 per volere, e per imperio, del fascismo. I nati in quegli anni indicano nelle loro generalità il nome di un paese che non esiste più, ma che c'è ancora - eccome se c'è! - vivo, molto vivo, ma soltanto diviso in due municipalità.
Personalmente sono tra coloro che non vedono ragioni perchè Giarre e Riposto debbano restare divisi. Per me sono un tutto-unico, sia geograficamente, che culturalmente. Lo so anch'io che tradizionalmente si tende ad identificare Giarre come un paese di terra e Riposto come un paese di mare, e, per conseguenza, i giarresi come persone attaccate alla terra ed a ciò che produce, ed anche tradizionalisti, ed i ripostesi aperti, protesi verso il mare, e i commerci che vi si svolgono, e pure più "aperti" di mentalità. Ma tutto ciò, a mio vedere, appartiene al passato. Non vedo, oggi, grandi differenze tra i due centri, entrambi dediti al commercio, ed alle attività impiegatizie, e, sommati insieme, polo di istruzione secondaria per tutto l'hinterland, con la presenza di scuole superiori di ogni tipo nel territorio dei due comuni. E quanto alla mentalità vi vedo quella conservatrice prevalere, in entrambi i paesi, su quella più "progressista". Insomma, considerato tutto, secondo me Giarre e Riposto uniti costituirebbero una realtà socio-ecomica molto più forte e potrebbero "contare" di più nella provincia di Catania, e nel versante ionico in particolare. Queste, però, sono solo idee mie e, quand'anche fossero condivise da tanti, si scontrerebbero sicuramente con la logica delle spartizioni di "poltrone" e della gestione dei centri di potere, che preferiscono la frammentazione piuttosto che concepire una contrazione consistente che lascerebbe in tanti senza "potere" (sia pur piccolo, e "basso", aggiungo io..). Peraltro si sa che in un accordo c'è sempre chi cede e chi si avvantaggia di più. Mi rendo conto dunque che non sarebbe facile trovare un equo criterio di ripartizione delle perdite e dei guadagni..Non sarebbe facile, certo...Ma nemmeno impossibile. Se ce ne fosse la volontà, una simile unione si potrebbe fare senz'altro.
Ora, dal momento che l'argomento Giarre-Riposto ed un loro possibile accorpamento in un unico comune mi appassiona molto, mi sono divertita ad indagare un pò in giro, per sapere cosa ne pensano gli altri. Così ho chiesto ad un gruppetto di parenti e amici giarresi e ripostesi di varie età e mi sono fatta una piccola, "casereccia" indagine sul tema, da prendere per quella che è, un semplice esempio, senza alcuna pretesa di rappresentatività dell'"universo" dei giarresi e ripostesi.
Sostanzialmente ho rilevato che la maggioranza dei miei interpellati non vede di buon occhio l'ipotesi dell'unione in un unico minicipio. I due anziani, una ultra settantenne e l'altro quasi novantenne, a cui ho chiesto (entrambi residenti a Giarre, ed entrambi, in passato a Ionia, ed uno dei due, nato e vissuto nell'infanzia a Riposto) mi hanno detto che secondo loro ci sono troppi interessi contrapposti, tra i due Comuni, e che, alla fin fine, è meglio che siano e che restino divisi, per evitare eccessive "litigiosità". Del resto, loro si ricordano di Ionia come di una realtà forzata, dove Giarre prevaleva su Riposto, alimentando un diffuso malcontento. Una quarantenne, residente a Riposto dalla nascita, mi ha detto che secondo lei i due paesi sono divisi solo perchè così ci sono più poltrone da dividere e si possono "accontentare" più persone, ma che per lei è indifferente che il comune sia unico, o siano due. Un cinquantenne, nato e vissuto a Riposto, ma residente da tanti anni a Giarre, mi ha detto che secondo lui è giusto che siano due comuni distinti. Perchè, se si unissero, mi ha detto, prevarrebbe Giarre, e questo sarebbe un danno per tutti, giarresi e ripostesi, ma soprattutto per i ripostesi, dato che negli ultimi decenni Giarre ha avuto, a suo avviso, amministrazioni comunali peggiori di quelle di Riposto. Quest'ultimo, inoltre, perderebbe quella notorietà e quella possibilità di riscatto e sviluppo che il porto turistico gli possono dare. Ho chiesto infine anche ad un adolescente di 14 anni. Saranno gli adolescenti di oggi, del resto, la futura popolazione attiva di questi Comuni. Ebbene, l'adolescente, d'istintto, mi ha risposto che preferirebbe che Giarre e Riposto fossero un unico Comune, tanto, per lui, è un "unico posto". Poi però ci ha riflettuto su, e mi ha detto che probabilmente la gestione di un comune più grande sarebbe più difficile e quindi che, dopo tutto, si, è meglio che restino divisi.


Che dire, in conclusione? Mah! Che forse siamo un pò tutti abitudinari e che i cambiamenti spaventano sempre (Cu cancia a vecchia ppa nova, mali ssa ttrova, direbbero i nostri nonni) Inoltre, noi possiamo parlare qui quanto vogliamo, e appassionarci a Giarre-Riposto, ma, di sicuro, almeno per il momento, non si profila affatto (purtroppo, dico io) all'orizzonte nessuna ipotesi di unione. Giarre resterà il paese di terra e Riposto quello di mare. Ed io, che sono giarrese, ma mi sento di mare, continuerò a concepiermi abitante di entrambi i comuni. :-) E non temerò, come pare accadesse ai giarresi dei primi del secolo scorso, di vedermi sottratti i vestiti dai ripostesi, mentre sono in acqua, a mare, a fare il bagno :-).


(Preciso che quest'ultima diceria, diffusa a Giarre tanti decenni fa, me l'ha raccontata il quasi novantenne giarrese, ridendo e credendoci poco egli stesso)

giovedì 16 ottobre 2008

L'Ospedale che c'è/non-c'è/non-ci-sarà(?) II - la manifestazione

Mi ero impegnata a darne risalto qui, e lo faccio con questo post. La mainifestazione a favore del mantenimento dell'Ospedale di Giarre ci sarà: SABATO 8 NOVEMBRE 2008.


Dopo aver letto, il 14 ottobre scorso, che la riunione dei sindaci del distretto di Giarre aveva "partorito" la data dell'8 novembre prossimo, ho letto oggi che si sono raccordati anche i presidenti dei consigli comunali. Bene! :-) Io ci sarò! Mi sarebbe piaciuto di più che tutto fosse partito da qualche comitato o associazione di cittadini. Ma non sono un'incontentabile! :-) E, poi potrebbero sempre aggiungersi. Comunque sia, se ora si sono messi d'accordo consiglieri e sindaci, con tutti i loro vari "appesantimenti" burocratici e politici, perchè non dovrei muovermi anche io? Che sono una libera cittadina? ;-)
Ci tengo a difendere la mia salute e quella dei miei cari. E per questo mi serve un ospedale vero, a Giarre, non "ppi cumpassa"! Non me lo merito, nè io, nè nessuno degli altri cittadini della zona (e siamo una grossa popolazione)!


Se volete leggere anche voi gli articoli, oltre a trovarli in formato PDF su "La Sicilia.it" , potete farlo più facilmente anche dal blog di Maria Gabriella Leonardi, che ne è l'autrice.


domenica 12 ottobre 2008

L'Ospedale che c'è/non-c'è/non ci sarà (?)

L'Ospedale di Giarre: come non parlarne anche qui?

L'argomento è di quelli così importanti e che riguarda tutti così da vicino, che è impossibile tacere o mettere la testa sotto il cuscino aspettando che "tutto passi", accontentandosi di vedere solo il finale! Io non ho scritto nulla fino ad ora, ci ho voluto riflettere, ma ora mi sono decisa. Voglio dire quello che penso al riguardo, e fare qui alcune considerazioni, dal mio solito punto di vista di una persona che vive a Giarre.

Evito di fare il riassunto di questa travagliata vicenda perchè tutti la conosciamo e perchè non mi interessa affatto fare puntuali rapporti di cronaca, nè me ne sento obbligata.Questo è un blog, per fortuna non una testata giornalistica.

Dunque, fuori da vincoli e da eccessive "cautele", di qualsivoglia natura, specialmente partitica, concentro la mia attenzione sul versante della società civile. Io ci credo. Credo che le comunità locali non siano entità astratte che servono a riempire di numeri le statististiche. Sono comunità di persone, con i problemi di tutti i giorni, chi più chi meno. Ecco, se è vera questa premessa, e lo è per certo, io mi rifiuto di considerare le nostre comunità, quelle di Giarre e di Riposto e degli altri Comuni limitrofi, quelli del Distretto socio-sanitario di Giarre, come un semplice inerme destinatario di politiche calate dall'alto e/o favorite da "valletti" locali consenzienti. Noi comunità dobbiamo esprimerci, il silenzio non paga. Chè intanto alla Regione decidono i piani di rientro, risparmiando sulla nostra salute! Magari per assicurarsi per l'avvenire, consentitemi il sospetto non troppo infondato, privilegi e sprechi troppo "consolidati" per rinunciarvi!

Su queste cose dubito che qualcuno non sia d'accordo. Il fatto è che, l'essere "privatamente" d'accordo, non basta. Ci vogliono atteggiamenti "pubblici"! E invece, proprio perchè io ci vivo a Giarre, mi accorgo che a prevalere tra la gente sono l'inerzia, la sfiducia muta, la delega stanca, e la rassegnazione. Questo io vedo serpeggiare, ovunque. Anche nella mia famiglia. E anch'io, lo ammetto, sono spesso tentata dall'atteggiamento quieto del "che ci posssiamo fare io?". Ma no, accidenti, no! Non va bene così! Dovremmo svegliarci! Non è che voglio farmi chissà quali illusioni, so bene che la "macchina decisoria" che vuole la chiusura, o un preludio di chiusura, qual'è l'accorpamento e il depotenziamento, è molto forte e s'è messa già in moto. Si, ma di strada davanti ce n'è! E non penso che questa macchina del (presunto)rigore-contenimento della spesa-razionalizzazione, sia già "arrivata"! Possiamo ancora fare in tempo! Almeno per limitare i danni! Dunque dovremmo muoverci TUTTI! Senza distinguo, senza campanislismi, senza protagonismi vari, e senza strumentalizzazioni. E in massa, con i nostri sindaci, TUTTI,col tricolore assieme a noi cittadini! La disunione, da che mondo è mondo non ha mai fatto la forza! A maggior ragione qui, che l'impresa è ardua, dovremmo essere uniti! E un'altra cosa. Non è bello leggere sui giornali, addirittura nella stessa pagina, come qualche giorno fa, articoli (ma sarebbe meglio dire comunicati stampa)distinti, uno relativo a Giarre, e l'altro a Riposto, sullo stesso argomento dell'Ospedale di Giarre, magari per dire, separatamnte, cose simili! Quello che si pecepisce, continuando così è solo una cosa: disunione! Dunque incertezza! E la gente, che già è sfiduciata e "chiusa tra le mura della propria casa" non va certo appresso a persone disunite! E non serve che le intenzioni siano le migliori di questo mondo! Le battaglie si vincono con i fatti, non con le intenzioni! Sarebbe anche un vero peccato sprecare così, con la disunione, gli sforzi e le energie di coloro che, all'interno delle isituzioni comunali, si sono fino ad ora impegnati per recuperare terreno!

Insomma, queste cose mi sentivo di dire, e le ho dette! E infine un'ultima cosa: mi auguro che una tale mobilitazione ci sia sul serio, e che l'immobilismo si sblocchi. Io per prima, così, ci sto! Dò la mia adesione! E, per quanto questo sia un piccolo blog, mi impegno a darne rilievo qui.

So di non essere stata originale, nel dire queste cose. Non sono la sola, nè tanto meno la prima a pensarla così. E' una fortuna, questa! Son contenta di non avere l'esclusiva! :-)Infatti è stato con molto piacere che ho letto, l'articolo dell'altro ieri sull'Ospedale di Giarre pubblicato su "La Sicilia", e anche nel suo blog da M.G. Leonardi, che lo ha scritto. Vi metto il link, così lo leggete anche voi se volete.

martedì 7 ottobre 2008

Ma Brunetta è passato da Giarre e Riposto?

Il ministro Brunetta è certamente uno degli uomini di cui, in questo momento, si discute di più in Italia. Da una parte é molto odiato dai pubblici dipendenti che colgono nelle sue dichiarazioni e nei suoi provvedimenti l'aspetto manifestamente denigratorio e lo percepiscono come un ometto tutto intento alla caccia al capro espiatorio, dall'altra è visto come il vendicatore dei cittadini angariati dagli statali fannulloni. Tuttavia, da dipendende statale, devo dire che, secondo me, era ora che si discutesse, magari con toni diversi, di un improcrastinabile recupero di efficienza nella pubblica amministrazione.
Sono andato sul sito http://www.nonsolofannulloni.forumpa.it/ che fa capo al ministero diretto da Brunetta, mi sono fatto un giro e mi sono imbattuto nella sezione "Cento e più storie" .
Pur essendo un dipendente pubblico non mi sognerei mai di fare una difesa d'ufficio della mia categoria. Per me tutto quello che mi circonda durante le giornate di lavoro è completamente inadeguato ai cambiamenti avvenuti nella società e ancora lontano dallo sfruttare appieno le potenzialità dei sistemi informatici moderni. D'altro canto, nel corso di questi quasi otto anni di lavoro per lo Stato, mi sono convinto di tre cose: 1) miglioramenti significativi possono essere fatti subito e senza grandissime innovazioni a livello legislativo e regolamentare e soprattutto anche senza grandi spese. 2.) I miglioramenti vanno fatti con l'ausilio dei dirigenti e dei gregari appartenenti all'amministrazione, che conoscono bene la situazione dei loro uffici e che possono avere le idee giuste per rendere l'azione della pubblica amministrazione più celere, efficace, efficiente, economica e soddisfacente per i cittadini. D'altra parte l'esperienza insegna che le riforme calate dall'alto e senza tener conto della pratica fattibilità difficilmente raggiungono i loro scopi . 3. I miglioramenti devono essere misurabili in termini economici, temporali (rapidità dei procedimenti) e di soddisfazione del cittadino. Forse qualche criterio mi sfugge ma quello che voglio dire è che in mancanza di un elemento obiettivo di quantificazione del miglioramento, il sospetto del "progetto-bufala-facciamolo per mangiarci un po' di soldi e fare lavorare qualche amico consulente" c'è sempre.

Insomma eccovi le cento e più storie nella sezione relativa ai comuni. Spero che i nostri amministratori siano al corrente della possibilità di accedere ai progetti forniti dalla Funzione Pubblica e che non si vergognino di copiare le cose buone fatte altrove. Tra l'altro tra i casi selezionati ho trovato anche quello del Comune di Biancavilla. Ora non voglio togliere nulla al merito degli amici di Biancavilla, ma se ci riescono loro perchè non i comuni di Giarre e Riposto?
Mi sono fatto l'idea che gli enti pubblici del futuro non potranno più permettersi di pesare più di tanto sui contribuenti e, allo stesso tempo, devono recuperare in efficienza, efficacia e rapidità e capacità di adattarsi ai mutamenti intervenuti.
Un appello ai colleghi pubblici dipendenti, specie quelli comunali, visto che l'ambito di questo blog vuole essere locale: se qualcuno di voi mi legge, rendiamoci conto che i tempi sono cambiati, osserviamo quello che sta succedendo nel mondo: non possiamo più permetterci di essere zavorra per la società
!
Un saluto a tutti

giovedì 2 ottobre 2008

COMUNICAZIONE CIVICA A GIARRE

Questo blog è stato aperto lo scorso giugno con l’intento di avere uno spazio sul web dove poter comunicare e discutere di problemi locali, riguardanti in modo particolare Giarre-e-Riposto, un’unica realtà divisa in due Comuni. Uno spazio che, ci tengo ad evidenziarlo, vuole essere collettivo, aperto ai contributi di quanti si sentono di esprimere la propria opinione e di mettere a disposizione dei lettori le loro conoscenze ed esperienze. A tal proposito vi rimando alla lettura di questi primi post che rappresentano il manifesto del blog (AAA Compagni cercansi e Primo post di "una giarrese").

Detto questo, a tre mesi di distanza dalla nostra esistenza in rete, personalmente mi sento rafforzata in questa scelta di utilizzare il blog come uno strumento per “fare” qualcosa per il nostro territorio, per contribuire a migliorarlo. Dico questo perché, da notizie di giornale (su “La Sicilia” del 30 settembre 2008, “Con assessori e consiglieri si comunicherà via e-mail” di m.g.l.) apprendiamo con piacere che sul “nostro terreno”, quello del web, potremo interloquire tra breve (dal 15 ottobre p.v.) anche con i consiglieri comunali di Giarre, che saranno dotati di una loro mail istituzionale. Era ora! Dunque anche l’Amministrazione di Giarre si è accorta che siamo nel 2008, in piena era delle comunicazioni globalizzate via web!:-) A parte la battuta di spirito, sapere che la comunicazione cittadini-istituzione locale potrà essere più agevole e veloce tramite internet non la si può che considerare una cosa positiva! Per questo ne ho voluto parlare qui. Purché, tuttavia, non resti un fatto puramente formale, e purché le mail dei consiglieri vengano rese davvero pubbliche in modo semplice. In altri termini, voglio soltanto sottolineare che, se se ne dovesse fare un utilizzo improprio, o se queste caselle mail non si dovessero utilizzare affatto per rispondere prontamente ai cittadini, il tutto da opportunità positiva potrebbe trasformarsi in un boomerang ed essere motivo di discredito delle istituzioni. Viceversa, dal lato dei cittadini, voglio augurarmi che ne venga fatto un uso appropriato e non uno strumento di polemiche e/o insulti gratuiti. Non mi pare proprio il caso che la collettività locale si squalifichi così!

Insomma, staremo a vedere! Vedremo se, e come, verrà sul serio incrementato l’utilizzo di internet anche a Giarre per scopi “civici”. Mi sembra una piccola/grande scommessa, questa, un banco di prova, di “tenuta” e di “coscienza” civica da parte di tutti, cittadini e rappresentanti delle istituzioni.

Una breve nota piacevole a margine. Tra gli esempi di blog in cui si parla di problematiche di interesse locale, sono stati menzionati due blog: quello di Saro Cerra, consigliere comunale di Riposto, (che trovate tra i nostri link, a destra) e..il nostro! Si, proprio il nostro “Giarre-Riposto” blog! :-)

Un motivo in più per andare avanti col nostro “blog/progetto” di Giarre-Riposto, e un’occasione per ringraziare la giornalista Maria Gabriella Leonardi, che ci ha voluti citare! :-)